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Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione in Provincia per sapere a che punto sia l’iter per l’affidamento della gestione del laghetto di pesca di Sinigo, quando saranno completati gli interventi di ripristino dell’area e se in attesa di un nuovo gestore non si ritenga opportuno rimettere in rimettere in funzione il laghetto, ristabilendo il livello ottimale di acqua nel bacino in modo che la stessa possa defluire verso i canali come avveniva in origine ed evitare la presenza di acque stagnanti e maleodoranti costituenti il substrato ottimale alla deposizione delle uova di zanzara. “È passato un anno – scrive Urzì nell’interrogazione – ma il laghetto di proprietà della Provincia si trova nel medesimo stato in cui si trovava lo scorso marzo. L’area è abbandonata, frequentata da sconosciuti, mentre il piccolo bacino dopo che la scorsa estate era stato prosciugato, in poche ore si è nuovamente riempito di acqua stagnante che produce odori ed è terreno fertile per zanzare e pantegane. Anche l’opera di pulizia, iniziata nello stesso periodo, non è mai stata portata a termine: nel complesso vi sono ancora abbandonate alcune autovetture, uno scooter e addirittura una roulotte.” “L’intera struttura – spiega Urzì – è ritornata nella disponibilità del Demanio provinciale il 9 marzo dell’anno scorso, a giugno, dopo il primo lock down erano iniziati i primi lavori di ripristino, lo spostamento in  altre sedi dei tanti pesci che ancora popolavano l’invaso ed il tentativo di svuotamento che non è andato a buon fine.  Lo scorso novembre dalla Provincia era arrivata la notizia che a breve sarebbe stata indetto un avviso pubblico finalizzato alla manifestazione d’interesse per la gestione della struttura. Poi il silenzio totale. “Con l’avvicinarsi della bella stagione – prosegue il consigliere di Fratelli d’Italia – gli abitanti del quartiere iniziano ad essere preoccupati per la presenza di acqua stagnante dove le zanzare trovano l’habitat ottimale per riprodursi, per la proliferazione di topi e ratti ed anche per le strane presenze rilevate soprattutto con il favore dell’oscurità nelle pertinenze del laghetto.” “La Provincia deve decidere al più presto cosa fare di questa struttura e nel frattempo proseguire con la sua regolare manutenzione” – ha concluso Urzì.

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