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Il dato shock diffuso dall’Astat gela il sangue nelle vene: il 17,6% degli altoatesini risulta a rischio povertà.

Un dato esistente anche nella fase pre Covid, ora solo aggravatosi (sia pur di poco dice l’Astat).

Ma proprio la costanza di questo dato dimostra che “i vantaggi dell’autonomia non sono eguali per tutti”, ed è una lezione gravissima di cui la politica provinciale dovrebbe prendere atto senza ipocrisie e ambiguità.

Come si giustifica, in un territorio vantato come Eldorado, che una percentuale così alta di cittadini viva al confine della povertà? Se non in autentica povertà, dato che l’Astat non ci consegna ma intuibile. Comunque famiglie, persone sempre al limite, per cui una bolletta di troppo o un dente da curare rischiano di indebitarsi perennemente.

Chiederò una indagine politica sulle ragioni di questa tragedia al Consiglio provinciale, ma anche sulle strategie per affrontare l’emergenza perché una società con quasi il 20 per cento di persone povere non si può dichiarare sana. E va anche rilevata in che modo si distribuisca la ricchezza in Alto Adige, perché la sensazione è che ci sia una forte sperequazione fra centro e periferia, fra  categorie economiche.

A tutto questo la politica deve fornire risposte. Ignorare il dato dell’Astata sarebbe più scioccante del dato stesso.

Alessandro Urzì

Consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia

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