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L’intervento integrale alla Camera del leader di FdI sulle comunicazioni del presidente del Consiglio sulla situazione politica.

Avvocato Conte, stamattina mi sono vergognata per lei, e non solo per quell’“aiutateci” che tradiva la sua disperazione, ma per il mercimonio che ha inscenato in quest’Aula nel tentativo di dare una profondità a quella supplica. Ricordo quando lei diceva: “Non facciamo i peggiori ragionamenti della Prima Repubblica, voliamo alto”. Con la “Mastella Airlines”.

Avvocato Conte, voi la Prima Repubblica la fate rimpiangere; la fate ampiamente rimpiangere, perché nella prima Repubblica c’erano sempre gli stessi partiti che cambiavano continuamente Presidente del Consiglio; adesso si vorrebbe addirittura che ci fosse sempre lo stesso Presidente del Consiglio e cambiano continuamente quelli che lo sostengono. Chi è, di grazia, questo campione? Questo campione è uno sconosciuto, uscito dal cilindro di un comico, del quale gli italiani, quando in 32 milioni sono andati a votare nel 2018, non conoscevano neanche l’esistenza. Conte, lei si presentò come “avvocato del popolo”. Sì, avvocato d’ufficio però perché gli avvocati la gente se li sceglie, e non è il caso della sua presenza. Nonostante tutto questo, lei, in questi mesi, ha deciso sulla libertà degli italiani, sui diritti fondamentali, sulla possibilità o meno di studiare, di lavorare, di essere curati. Oggi, addirittura, viene in quest’Aula, in un misto tra delirio d’onnipotenza e ignoranza istituzionale, e ci viene a spiegare che intende occuparsi di una serie di materie che non le competono, come la legge elettorale – perché sì, cari italiani, c’è l’emergenza ma loro si occupano della legge elettorale – o i regolamenti parlamentari.

Ve ne siete accorti, colleghi del Pd? No, perché la responsabilità di questo scempio, alla fine, è di chi l’ha consentita finora: un Parlamento debole; una Unione europea entusiasta di avere un altro Presidente del Consiglio al quale impartire ordini e, dunque, compiacente; grandi media al servizio di poteri forti, che chiaramente hanno tutto l’interesse ad avere una politica in cerca di padroni per fare meglio i loro interessi. Giuseppe Conte è perfetto per tutti loro, perché è perfettamente in grado di assumere esattamente la forma che richiede il suo mandante: praticamente Barbapapà.

Prima populista, poi ortodosso europeista, prima di destra poi di sinistra, ma soprattutto di centro, socialista e liberale, insieme. Prima a favore poi contro l’immigrazione illegale, la TAV, quota 100, l’imposta sul money transfer. Prima amico e poi nemico di Salvini, ma anche di Renzi e perfino di Di Maio: qualsiasi cosa pur di rimanere esattamente dov’è.

Vede, il “barbatrucco” che lei ci vuole propinare oggi è quello di presentarsi, dopo aver distrutto l’Italia, come quello che la vuole ricostruire, raggranellando una serie di disperati voltagabbana, che però chiamiamo “costruttori”. E chissà quanto saranno utili i compassi per queste costruzioni, avvocato Conte.

Credo che stavolta il gioco non riuscirà. Penso che stavolta il gioco non riuscirà perché mi piace pensare che in questo Parlamento ci sia ancora un briciolo di buonsenso, che in questo Parlamento ci sia ancora qualcuno che almeno ha timore per il giudizio implacabile che la storia inevitabilmente riserva.

Mi piace pensare che l’Italia ha un disperato bisogno di responsabilità. E’ vero: noi di Fratelli d’Italia siamo così responsabili che la fiducia al Governo Conte non l’abbiamo votata mai. E speriamo che oggi ce ne siano molti altri, che non lo faranno e che consentano all’Italia di aprire finalmente una stagione di normalità nella quale i cittadini possano decidere. Come? Articolo 1 della Costituzione italiana: “La sovranità appartiene al popolo”. E, vi piaccia o no, il popolo la esercita votando. E questo noi di Fratelli d’Italia lo abbiamo sempre sostenuto. Qualcuno dice che FdI sostiene questa tesi perché i sondaggi la danno in crescita. No, la sostenevamo anche quando eravamo al 3% perché, qui dentro, c’è ancora qualcuno che non piega le sue idee al tornaconto.

Certo, siamo pronti a governare, siamo pronti a governare con il centrodestra, l’unica coalizione che può dare un Governo forte e coeso a questa Nazione, ma sarebbe difficile, in un Parlamento a maggioranza grillina, perché ci sono alcune cose importanti e coraggiose che vanno fatte e per farlo servono numeri significativi e serve un forte mandato popolare. Io non mi accontento di vivacchiare, come vorreste fare voi.

E poi, avvocato Conte, ma siete sicuri che il Presidente della Repubblica vi consentirà di governare questa Nazione anche in assenza di una maggioranza assoluta, dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri? Pensate che le regole valgano solo per il centrodestra? Perché guardate che valgono anche per voi e valgono per tutti, in quest’Aula, le regole della democrazia.

Direte che non si può votare perché la pandemia non consente di votare: ma è falso anche questo e lo sapete bene. Lo sapete così bene che nell’ultimo decreto che avete emanato, avete scritto che entro maggio si vota per 1.300 comuni italiani, comprese diverse grandi città. L’unico virus che vi impedisce di votare, signori, è il “poltronismo” e per quello non c’è il vaccino.

In compenso, però, ci sono i banchi a rotelle del Ministro Azzolina, che proporremo di portare in Parlamento così gli italiani si possono liberare di voi anche se vi incollate alla sedia. In tutto il mondo si continua a votare, nonostante la pandemia: così è stato per gli Stati Uniti, il Portogallo, l’Olanda, la Germania, Israele. Da nessuna parte si sospende la democrazia. Perché? Non solo perché è irrinunciabile, ma anche perché è la soluzione migliore proprio in un momento come questo.

L’Italia nei prossimi anni dovrà affrontare diversi enormi problemi, perché noi avremo l’epidemia, avremo da combattere i ritardi nel campo sanitario per tutti i malati che sono stati abbandonati mentre ci occupavamo del COVID, avremo da contrastare il disastro economico che fate finta di non vedere: 400 mila persone hanno già perso il lavoro e saranno molte di più quando finirà il divieto di licenziamento, quasi 500 mila aziende rischiano di non superare quest’anno, decine di migliaia di partite IVA stanno chiudendo per il Covid, sì, avvocato Conte, ma anche perché avete sbagliato troppo. Troppo.

Avete chiuso i ristoranti, che potevano mantenere il distanziamento, e li avete messi in ginocchio e condannati. Avete consegnato le aziende del turismo alla criminalità organizzata o a un’infinità di sciacalli stranieri – sta andando così, casomai vi fosse sfuggito -, avete messo in ginocchio le palestre dopo che avevate imposto loro pesanti protocolli. Avete impedito che milioni di ragazzi avessero l’educazione che solo la scuola in presenza può dare. Adesso togliete l’asporto ai bar, così favoriamo le multinazionali del delivery. Ma in tutto questo, i bus e le metro sono ancora stipati di pendolari. E poi 130 miliardi in gran parte dilapidati perché andavano distribuiti tra i partitini. E non parliamo degli scandali che stanno emergendo ogni giorno e che raccontano di una epidemia trasformata in mangiatoia. E non fate i simpatici, perché, se fosse accaduto a un Governo di centrodestra, si sarebbero mosse tutte le procure d’Italia, sarebbero arrivati i caschi blu dell’ONU e gli incursori della Marina.

Fuori non va meglio perché tutto il mondo affronta una tempesta. E lo vediamo ogni giorno: la nostra civiltà rischia di regredire a un punto che noi non pensavamo fosse possibile. La libertà non è più scontata, il benessere è una chimera, l’economia reale è al collasso, la povertà avanza. E chi ha la responsabilità di aver stravolto le nostre vite – la Cina – approfitta della nostra debolezza per aggredire l’economia italiana, e non solo. E lei viene qui a esaltarla e si deve vergognare per questo.

L’Unione Europea conferma la sua debolezza, purtroppo è ancora schiava degli egoismi di alcuni. Gli Stati Uniti rischiano una guerra civile e, in tutto questo, le grandi multinazionali del web, società private, si mettono a sindacare del diritto di espressione dei cittadini e dei loro rappresentanti. E lei pensa, avvocato Conte, di affrontare tutto questo aggiungendo Mastella a Di Maio? Perché io credo che questo non sia possibile.

L’Italia non si può permettere un Governo ancora più debole di quello che ha già. L’Italia non può più permettersi gli improvvisati, i ricattatori, i politicanti da strapazzo disposti a devastare un’intera Nazione per difendere se stessi.

L’Italia ha bisogno di visione, di forza, di coraggio; ha bisogno di qualcuno che abbia la capacità di indicare la rotta, di dire che sì, il vento è agitato e il mare è in tempesta, e qualche volta dovremo stare sottocoperta, ma quei sacrifici alla fine ci porteranno in un porto sicuro e tornerà il sole. Questo non lo può fare lei! Questo non lo può fare lei!

Lei, se lei avesse a cuore il destino di questa Nazione si sarebbe già fatto da parte. Perché adesso è un altro tempo. Adesso è il tempo dei patrioti, è il tempo della libertà, è il tempo dell’orgoglio. È il tempo di un’Italia che si rimette in piedi, di un’Italia che corre e che torna a camminare. È il tempo di un’Italia con una classe politica all’altezza della sua grande storia, che voi non rappresentate.

 

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