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Da firmare prima delle elezioni per sanare il conflitto tra lo Stato e la sua Capitale

“È necessario porre in evidenza questo conflitto oramai ultradecennale tra lo Stato centrale e Roma. E’ un vulnus che dev’essere sanato attraverso iniziative che recuperino il senso della legge su Roma Capitale, che fu intuizione di un politico milanese e di sinistra, Bettino Craxi. È stato lui a capire che Roma non doveva competere con Milano o Torino, ma con Parigi, Berlino e Bruxelles e lo Stato deve supportarla in questa sfida perché ne trae un beneficio diretto.
Dobbiamo siglare subito e prima delle elezioni amministrative, tutte le forze politiche, un ‘Patto per Roma’ per fare massa critica. La mia firma la garantisco fin d’ora in modo tale che se la mia parte politica dovesse perdere le elezioni si batterebbe comunque per realizzare i programmi condivisi, nel nome di Roma. Il campanilismo non c’entra nulla perché Roma è la carta d’identità dell’Italia nel mondo. Se è scivola verso il degrado è l’Italia stessa che declina”.

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo al dibattito ‘ Recovery plan e opere per Roma”, promosso dall’associazione Aspesi insieme a Paolo Buzzetti, presidente del Laboratorio permanente per Roma di Aspesi, Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente Parlamento europeo, Andrea Costa, Comitato 150 anni di Roma Capitale, Claudio Mancini, commissione Bilancio Camera dei deputati, Umberto Marroni, consigliere del ministro degli Affari regionali e le autonomie, Claudio Minelli, coordinatore generale di Visioneroma, Renata Polverini, commissione Bilancio Camera dei deputi, Niccolo’ Rebecchini, presidente di Acer – Ance Roma, Amedeo Schiattarella – presidente di In-Arch Lazio e Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma.

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