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«Fratelli d’Italia ha sempre avuto le idee molto chiare sulle reti e sulle infrastrutture indispensabili alla vita della nazione: i cittadini devono esserne proprietari. Lo scorso 16 luglio abbiamo presentato una mozione, approvata dal Parlamento, per dare un indirizzo molto chiaro al Governo: riportare sotto il controllo pubblico la rete di telecomunicazioni. Ora presentiamo un nuovo documento: Fratelli d’Italia vuole stroncare il bieco tentativo di una seconda privatizzazione, fatta contro ogni regolamento per continuare a garantire la rendita a gruppi industriali stranieri. Sulla pelle degli italiani».

Lo scrive il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un editoriale pubblicato dal quotidiano Leggo.

«Grazie alle privatizzazioni degli anni ’90 la rete di TLC è diventata di proprietà di Telecom – prosegue Meloni – che negli anni è stata scalata da gruppi imprenditoriali francesi. Oggi ci troviamo nella paradossale situazione in cui aziende francesi controllano il flusso di dati scambiati ogni giorno da cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni italiane. Con l’avvento della fibra ottica lo Stato italiano ha deciso di investire creando una sua nuova rete di accesso grazie ad Open Fiber, società posseduta fino ad oggi da Enel e Cassa Depositi e Presiti. In questi anni tantissimi soldi dei cittadini italiani sono stati spesi per costruire una nuova rete. Abbiamo proposto la fusione delle reti esistenti (soprattutto quelle di Tim e quelle di Open Fiber) per creare una Rete Unica controllata dallo Stato italiano. Questo modello è anche lo stesso che vuole l’Europa, sancendo un principio sacrosanto: il proprietario della rete non può essere anche un operatore, non può vendere alcun servizio al dettaglio. Cosa sta facendo il Governo e che fine ha fatto la battaglia dei grillini su una rete di proprietà pubblica? Conte, Gualtieri e Patuanelli stanno facendo di tutto per far vendere ad Enel le sue quote di Open Fiber, la società proprietaria della nuova rete. Sostanzialmente è in atto una nuova strisciante privatizzazione della rete costruita con i soldi degli italiani. Consegnare ancora una volta un’infrastruttura così importante alla speculazione straniera è un vero e proprio atto di tradimento», conclude il presidente di FdI».

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