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“Ogni giorno, in Italia, si verificano numerosissime aggressioni contro gli appartenenti alle Forze dell’Ordine. E la sinistra, invece di tutelarli, intende schedarli come se fossero loro i criminali. Siamo alla follia”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e presidente della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli rispetto alla proposta di legge avanzata dal deputato Nicola Fratoianni, che prevede l’inserimento del codice di identificazione sui caschi del personale delle Forze di Polizia: “I nuovi comunisti continuano a muoversi lungo la via della denigrazione, criminalizzazione e delegittimazione delle Forze dell’Ordine, individuandole sempre più come nemiche. Sarebbe, invece, doveroso che i soldi dei contribuenti venissero spesi per dotarle di strumenti più efficienti per garantire la legalità e la sicurezza nelle nostre città. Siamo di fronte, dunque, ad una proposta irricevibile che spero venga bocciata in Parlamento, altrimenti Pd e M5S diverrebbero complici di un vero e proprio agguato politico contro i nostri uomini in divisa”. E, alla luce della diffusione del Covid-19 tra il personale delle Forze dell’Ordine, Cirielli auspica un intervento da parte del Governo: “Attraverso la presentazione di appositi emendamenti, interrogazioni e ordini del giorno, come Fratelli d’Italia abbiamo chiesto al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di implementare gli organici con lo scorrimento delle graduatorie in corso di validità di tutti i comparti, non inficiando in questo modo sulla spesa pubblica. Anche perché, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, tutti i concorsi sono stati bloccati. Finora, però, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Inoltre, nell’ambito del decreto sull’immigrazione, chiederemo di aumentare le pene per le violenze a danno delle Forze dell’Ordine che rappresentano una vera emergenza. Mi auguro che Conte e Lamorgese si sveglino ed inizino seriamente ad occuparsi di queste questioni, perché a rischio c’è la sicurezza degli italiani” conclude Cirielli. 

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