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L’intervento integrale nell’Aula della Camera del leader di FdI in risposta alle comunicazioni del presidente del Consiglio Conte sul Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2020.

Presidente Conte, sarò “intemperante” perché non siamo, purtroppo, ottimisti sul futuro di questa Nazione. L’Italia attraversa una stagione estremamente complessa e l’impressione è che le risposte che arrivano da questo Governo continuino a mancare di credibilità e di concretezza. Vede, Presidente Conte, voi sbandierate le risorse del Recovery Fund come se fossero la risposta annunciata a tutti i problemi che abbiamo, ma purtroppo non è così. Non è così, in primo luogo, perché i soldi a fondo perduto dell’Unione europea, quelli che contano davvero, saranno 80 miliardi in diversi anni e non gli oltre 200 che lasciate intendere, ma soprattutto perché 80 miliardi di euro, in mano a chi non sa che cosa farci, rischiano di svanire nel nulla; così come sono, purtroppo, svaniti nel nulla buona parte degli oltre 100 miliardi di euro che avete speso da aprile ad oggi, dilapidati senza ritegno in consulenze, prebende, assunzioni per gli amici e provvedimenti inutili, mentre il 40 per cento delle aziende italiane rischia di chiudere. Oggi le linee guida del Recovery Fund che presentate sono un manualetto delle buone intenzioni. Fratelli d’Italia ha fatto la sua parte e siamo anche contenti che alcune delle priorità che avevamo individuato sono state inserite in questi titoli – la ricostruzione delle aree terremotate, il sostegno alla famiglia e alla natalità, il tema di Roma Capitale – ma rimane che sarà sui provvedimenti concreti che noi capiremo se l’Italia ha una possibilità di rialzarsi. E non siamo ottimisti, Presidente Conte, perché ho sentito l’intrepido segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, dire che se in questa fase di COVID-19 al Governo ci fosse stato il centrodestra non sarebbero bastati i cimiteri: è indimostrato. È, invece, dimostrato che con voi alla guida dell’Italia in questa fase presto avremo milioni di disoccupati. Quello è dimostrabile. E non è la sinistra “tassa e spendi” che ci può tirare fuori da questo disastro perché, economicamente parlando, è la sinistra “tassa e spendi” che ci ha infilato, economicamente parlando, in questo disastro. Ho sentito il temerario segretario del Pd Zingaretti dire anche che se al Governo dell’Italia ci fossimo stati noi, l’Italia non avrebbe ottenuto sul Recovery Fund quello che ha ottenuto. In buona sostanza, la tesi della maggioranza è che quelle risorse arrivano in quota parte importante all’Italia grazie alla credibilità del vostro Governo. Peccato che chi abbia avuto anche solo dieci minuti per studiare il negoziato sa bene che le risorse vengono distribuite ai vari Stati membri sulla base di parametri oggettivi: la riduzione prevista del PIL, il tasso di disoccupazione, il PIL pro capite. Presidente, sa che cosa significa? Significa che l’Italia non avrà una parte cospicua di quelle risorse grazie alla sua credibilità, ma l’avrà perché la sinistra al Governo negli ultimi dieci anni ha devastato l’economia di questa Nazione e ora noi dobbiamo essere aiutati molto più di quanto non debbano essere aiutati tutti gli altri. È di questo che vi state vantando? Perché a me non pare che ci siano elementi per vantarsi di questo.

Oppure, intendete sostenere che la Commissione europea aiuterebbe i singoli Stati membri sulla base del fatto che considera il Governo alla guida di quello Stato più o meno gradito? Perché questa è una tesi che, invece, abbiamo sostenuto noi spesso, ma voi fino a ora avevate avuto il pudore di negarla. Perché che vuol dire avere un “Governo gradito”? Io penso che gli italiani se lo dovrebbero chiedere. Io ho una risposta a questa domanda: “Governo gradito” significa un Governo asservito agli interessi delle Nazioni straniere, come dimostrano troppe cose che stanno accadendo in questi giorni nel disinteresse generale, come l’ultima vicenda che riguarda la Borsa italiana. Presidente Conte, avete aiutato i francesi ad arrivare all’obiettivo storico di avere il controllo sulla Borsa di Milano e di controllare l’economia e le informazioni sulle nostre imprese, che è un preludio alle offensive che la Francia prepara al nostro sistema economico e finanziario, a partire da Mediobanca e da Assicurazioni Generali. Non ne parla la grande stampa, ma noi sì. Presidente Conte, quanto è lunga la lista della spesa di Macron? Che cos’altro ci siamo impegnati a svendere? E quanto è colpevole e vergognoso che mentre alla Francia voi concedete tutto, non riusciate neanche a ottenere da Macron che imponga al suo amico Haftar la restituzione di 18 pescatori ingiustamente detenuti e sequestrati da oltre due mesi in Libia? E sia chiaro per i posteri che io parlo dell’intercessione di Macron perché al Governo ci siete voi, perché se ci fosse stato un Governo dotato del minimo sindacale di attributi necessari, Haftar avrebbe già visto il profilo delle navi della nostra Marina militare dalle sue coste. Purtroppo, la prova di questa sudditanza l’avremo anche con il MES, quando accederete al MES – perché così che finirà, cari amici del 5 Stelle – ma, per carità, su questo potrete smentirmi con i fatti.

Il dramma è che con voi noi non siamo sottomessi solamente agli interessi di alcune Nazioni europee, ma abbiamo anche altri padroni. Vogliamo parlare della Cina? Noi continuiamo, in Italia e in Europa, a moltiplicare tasse sulla plastica per le aziende italiane ed europee, facendo finta di non sapere che i fiumi europei contribuiscono allo sversamento di plastica in mare per circa lo 0,8% e che, in compenso, circa l’80% di quell’inquinamento è prodotto da Nazioni come l’India e la Cina, Nazioni sulle quali non dite niente e che aiutate a entrare in Italia, perché a noi non sfugge neanche il tentativo dei cinesi di entrare nella gestione dei porti di Taranto e di Brindisi. Presidente Conte, ci sono visioni diametralmente opposte: al Governo ci siete voi, consentite ai cinesi di fare extraprofitti perché non devono rispettare le norme sull’ambiente e consentite che quei soldi vengano utilizzati per fare incetta di infrastrutture strategiche a casa nostra. Se ci fosse Fratelli d’Italia al Governo, noi ci batteremmo per chiedere che la Cina paghi i giusti dazi per l’inquinamento che produce nel mondo e utilizzeremmo quelle risorse per difendere le nostre infrastrutture strategiche. Ed è quello che dovrebbero fare l’Italia e l’Europa. Vede, io mi vergogno di vedere un’Italia ridotta così e mi vergogno, ancora di più, quando vedo Nazioni come la Polonia e l’Ungheria, che sono meno potenti della nostra, che alzano la testa contro il ricatto di un’Europa che vorrebbe utilizzare i soldi del Recovery Fund per piegare, con la scusa dello Stato di diritto, nazioni che vogliono difendere le loro radici, la loro identità e i loro confini. Lo dico per mettervi in guardia, per dire: non fate finta di stupirvi quando alla fine porranno il veto, perché è da cretini pensare che gente che ha difeso la sua libertà dai carri armati sovietici oggi si faccia minacciare dagli omuncoli della sinistra europea. È da stupidi.

Adesso comincia la litania secondo cui “Visegrad: non ci aiutano sui migranti”. È falso anche questo, perché anche sul dossier dell’immigrazione avete capito poco. Presidente Conte, mi spiace: vi è sfuggito che la von der Leyen ha parlato di difesa dei confini esterni dell’Unione, di screening pre-ingresso per distinguere i profughi dai clandestini, di rimpatri? Non sono i “cattivoni” come Orbán che non vogliono la redistribuzione, non la vuole nessuno, a partire dai vostri amici Merkel e Macron. E, se voi continuate con questa furia immigrazionista, non otterrete che gli altri Paesi apriranno i loro confini agli immigrati: otterrete semplicemente che chiuderanno quei confini a chi arriva dall’Italia. Noi verremo buttati fuori da Schengen e, allora sì, saremo il campo profughi più grande del mondo. A proposito, ma il divieto di assembramento e l’obbligo di mascherina valgono anche per gli spacciatori nigeriani che bivaccano nelle nostre strade o quelli fate finta di non vederli, perché siete troppo impegnati a mandare la polizia a vietare le cene tra i parenti? Perché anche questo è un tema di credibilità.

Presidente Conte, io penso che dovreste interrogarvi sul fatto che, ormai, questi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, questi DPCM, sono buoni soprattutto per i meme su Internet. Non c’è credibilità in quello che fate. Sono troppe le domande che vengono fuori. Che cosa vuol dire chiudere i locali alle 24, devastando un’intera filiera, un intero settore? Che vuol dire? Che il COVID è nottambulo? Che vuol dire? E il divieto vale anche per i centri sociali o quelli potranno continuare a ballare dopo la mezzanotte, perché sono amici del Governo e non pagano le tasse? E come si misura la differenza tra attività motoria e attività sportiva? Quale è la velocità, in chilometri orari, dell’andatura per stabilire se uno sta facendo attività motoria e sportiva? Se mi alleno per la marcia, mi multano? Perché in un teatro possiamo fare entrare duecento persone, ma in un matrimonio sono ammessi massimo trenta invitati? Quale è la ratio? Se io volessi fare la mia festa di matrimonio dentro un teatro, quanta gente potrei invitare? E che vuol dire che non si possono somministrare gli alcolici fuori dai locali dopo le 21? Stiamo combattendo il COVID o la cirrosi epatica? Ma vi rendete conto di quanto tutto questo sia francamente ridicolo? Che cos’è, giuridicamente, una festa? Come si misura una festa, giuridicamente? Bisogna essere allegri? Se si è tristi, è ugualmente una festa? E chi dice che per fare una festa servono molte persone? Io ho visto un sacco di gente che si annoiava e ho fatto festa con una persona sola. Tutto questo rende tutto ridicolo.

Presidente, il risultato rischia di essere che noi trasformiamo anche il mostro del COVID in una farsa grottesca, perché manca la credibilità. Questa è la ragione per la quale, oggi più di ieri, noi di Fratelli d’Italia, e spero tutto il centrodestra, intendiamo batterci con forza contro questi provvedimenti ridicoli, in Parlamento e fuori dal Parlamento, nelle piazze, sotto i Ministeri e tra la gente, e lo faremo perché la storia sappia che non siamo stati conniventi con queste idiozie.

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