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Giancarlo Tullio vive a Frosinone e ha un’impresa che si occupa dell’igiene della città. A Vallecorsa, piccolo borgo medievale della Ciociaria, ha una casa che sorge davanti al Monte Civitella, dove si reca con la famiglia nel tempo libero.
La casa è circondata da terreno a terrazze e Giancarlo utilizza i dislivelli per realizzare un giardino: pianta ulivi, limoni, aranci, palme, fichi d’India, rosmarino, salvia, sotto un albero di noci realizza una dependance per gli ospiti che prende il nome di “La noce”.
Su una delle terrazze naturali del terreno fa costruire una piscina a sfioro e poi una sauna e un idromassaggio.
La casa di Vallecorsa è il suo rifugio, il luogo dove si reca con la moglie Luciana e i tre figli per trascorrere il fine settimana in tranquillità.
Al Circeo ha una villa che affitta per vacanze e cerimonie, Villa Luciana. Nell’estate del 2012 sulla spiaggia del Circeo incontra una signora russa che gli chiede la villa in affitto per il mese di luglio dell’estate successiva, Giancarlo acconsente e siglano l’accordo.
La figlia di Giancarlo però ha deciso di sposarsi proprio nel luglio 2013 e di fare la festa di matrimonio a Villa Luciana.
Vuole fare una sorpresa al padre e quando glielo dice Giancarlo trasecola, non vuole deludere la figlia ma non può venire meno all’accordo siglato per la locazione.
Decide di proporre alla signora russa la casa di Vallecorsa in sostituzione di Villa Luciana, la signora chiede di potervi alloggiare qualche giorno per valutare se accettare la proposta.
Dopo il primo giorno a Vallecorsa comunica entusiasta a Giancarlo che vi resterà un mese intero e che accetta la sostituzione per il mese di luglio.
Giancarlo è felice, ha salvato la situazione in famiglia senza disattendere gli impegni presi e soprattutto in quell’occasione capisce che la casa di Vallecorsa può diventare qualcosa che in zona ancora non c’è.
Pensa di trasformarla in un albergo con centro benessere e parla alla moglie e ai figli di questa sua idea.
La famiglia non è d’accordo, ritiene quel progetto una follia, un’estrosità ma Giancarlo insiste, ha deciso: farà l’albergo con la spa.
Immagina un luogo dominato dalla natura, con i fiori e le piante profumate che sporgono dai terrazzamenti formando una cascata colorata, vuole che la tenuta di Vallecorsa rappresenti per gli ospiti ciò che rappresenta per lui: uno spazio sospeso tra terra e cielo dove il tempo sia scandito dal mutare dei colori del paesaggio e dove ovunque si volga, lo sguardo rimanga affascinato dalla bellezza circostante. Per questo realizza la spa all’aperto, tra le terrazze naturali del terreno e la chiama Vytae.
Fa costruire le camere da letto incastonandole nello scenario naturale, punta su una cucina curata, semplice, legata al territorio e la affida allo chef Donato De Filippis. Donato è cresciuto a Frosinone e si è formato alla scuola alberghiera di Fiuggi, ha fatto esperienze professionali a Londra e poi all’Hotel Eden e allo Sheraton di Roma, è molto legato alla sua città d’origine e accetta volentieri l’incarico. Studia preparazioni che mettano in risalto le eccellenze del territorio della Ciociaria: l’olio, la verdura degli orti circostanti, il pesce che proviene dalla vicina costa, la carne degli allevamenti locali.
Giancarlo assume personale locale anche per la direzione dell’albergo e della spa che affida a Federico Sacchetti e alla moglie Nada, suoi amici da sempre, di cui stima le grandi doti organizzative e il grande amore per la natura.
Sotto la guida attenta di Federico e Nada Vytae richiama ospiti da tutta Italia e diviene una vera e propria attrazione della zona.
Nel 2019 Vallecorsa per i suoi terrazzamenti viene dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e nel 2020 Traveller’s Choise include Vytae tra le dieci spa più belle del mondo.
Giancarlo ha vinto la sua scommessa e la sera d’estate va con la moglie Luciana a Vallecorsa, cenano all’aperto, guardano le luci dell’albergo che brillano come fiammelle di fronte al Monte Civitella e ogni volta Giancarlo dice a Luciana:” Mi piace questo posto.”
Luciana lo guarda e sorride.
La Sovrana Bellezza siamo noi.

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