fbpx

«Il Governo e le forze di maggioranza mi hanno attaccato perché ho sconsigliato di scaricare la app Immuni in quanto è stata introdotta senza rispettare la legge e presenta gravissimi aspetti di opacità. 

Ma c’è un modo per far ricredere me (cosa poco importante) e soprattutto gli italiani (che è la cosa fondamentale). 

Il Governo risponda a sette semplici domande sulla app Immuni. 

1) Perché non è stata adottata una procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto titolare della concessione del codice sorgente, come richiederebbe il Codice degli appalti? 

2) A chi compete assicurare la cancellazione e l’anonimizzazione definitiva dei dati personali trattati, posto che sia gli uffici parlamentari che il Garante della privacy hanno evidenziato che la norma non lo specifica? 

3) Perché non sono state introdotte sanzioni adeguate e specifiche in caso di mancata cancellazione o anonimizzazione dei dati e neppure nel caso di illecito riutilizzo e divulgazione degli stessi, nonostante la richiesta esplicita in tal senso da parte (anche) del garante della privacy? 

 4) Posto che la norma che introduce Immuni recita che i dati sono conservati “ANCHE” nei dispositivi mobili degli utenti, in quale altro luogo sono conservati questi dati? Oppure è solo un errore nel testo? 

5.  Perché la app Immuni non è stata introdotta tramite Legge, discussa in Parlamento, ma solo attraverso atti amministrativi, nonostante riguardi la privacy e la libertà dei cittadini? 

6. Quali obblighi di legge e comportamentali hanno i cittadini che, avendo installato Immuni, vengono a sapere attraverso la app che sono entrati in contatto con un soggetto potenzialmente positivo al Covid-19, posto che la norma non lo specifica? 

7. Perché il Governo e la maggioranza hanno bocciato tutti gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia per risolvere queste criticità di Immuni?

Fin quando il governo non risponderà pubblicamente e in modo chiaro a tutte queste domande noi invitiamo, per senso di responsabilità, i cittadini a NON scaricare questo opaco strumento».

Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social