“Il turismo traina da sempre l’economia dell’Italia e rappresenta il 13% del Pil. Ma potrebbe arrivare al 50% se solo gli si riconoscesse la centralità che di fatto detiene e se si sviluppassero le interconnessioni con altri settori in una logica di sistema.
Al presidente Conte e al ministro Franceschini mancano capacità creativa e sinapsi. Il turismo, appendice di uno statico ministero dei Beni Culturali, meriterebbe un dicastero tutto suo affinché si possa costruire una politica turistica degna di una Nazione ineguagliabile che non può più accontentarsi della sua naturale capacità attrattiva e deve investire per far tornare il turismo volano identitaria della nazione. C’è bisogno però di un governo che creda in questo comparto formato da imprenditori e operatori la cui filiera risulta di straordinaria capacità, con profili che purtroppo il ministero perfino disconosce. Il problema sta nel fatto che questo colosso dell’economia nazionale è stato sottovalutato e trascurato dal Governo al punto da essere risucchiato in una crisi profonda. Fondamentale in questo momento è il prolungamento della cassa integrazione a 36 settimane, il sussidio per tutti i professionisti e dipendenti del settore, l’aumento del fondo speciale che oggi è costituito dalla cifra ridicola di 25 milioni di euro che dovrebbe risarcire un settore, quello delle agenzie di viaggio che genera 7miliardi e mezzo di fatturato. Da una parte c’è la questione dell’imprenditoria alberghiera ed extralberghiera, che attende una rivoluzione fiscale e dall’altra quello delle professioni si attendono il riconoscimento del turismo come economia portante dell’Italia e conseguenti decisioni per sostenerlo con più convinzione. Nel convegno che Fdi ha organizzato ieri, ci siamo impegnati a costituire un tavolo permanente di confronto con gli operatori del settore. Al ministro Franceschini un solo messaggio: a quattro mesi dalla crisi, solo oggi il tavolo sull’emergenza turismo..Le politiche dei flussi turistici si fanno in tempi normali con almeno un anno di anticipo. Con la pandemia, ce ne vorranno almeno due. Recupereremo le posizioni precovid forse nel 2022. Ma dobbiamo fare di più, riprenderci le prime posizioni dalla quali siamo stati estromessi da troppi anni. Ma questo si può fare solo con una politica turistica costante e concentrata”.
È quanto ha scritto sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli commentando l’audizione del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.