«Ci troviamo nel pieno di una emergenza economica e sociale che coinvolge tutta l’Italia, che è trasversale a quasi tutti i settori produttivi, ma il turismo è certamente tra quelli più penalizzati. È stato il primo a dover chiudere, non per il divieto di legge ma perché il divieto di spostamento di fatto cancellava i turisti e rischiava di essere l’ultimo settore a ripartire. Fratelli d’Italia ha chiesto da subito l’attivazione dello stato di emergenza per il settore e lo abbiamo fatto dall’inizio dell’emergenza ma solo dalle parti di Palazzo Chigi non si erano accorti di questa necessità. La situazione è quella di un settore che non viene sostenuto dal governo, che all’inizio non era praticamente neanche stato invitato alla passerella degli Stati Generali e che noi abbiamo ascoltato perché si possa trovare insieme una vera strategia di sostegno e di rilancio. Vogliamo e dobbiamo inchiodare il governo alle sue responsabilità considerando l’importanza del turismo per l’Italia, che rappresenta ufficialmente il 13% del prodotto interno lordo ma che ha un peso molto più grande nella nostra economia. È chiaro come la crisi del settore del turismo sia in realtà una crisi del sistema Italia e siamo preoccupati dall’inerzia del governo: si sarebbe dovuti arrivare alla Fase 2 con una strategia d’intervento delineata per salvare la stagione turistica ma non è avvenuto. Non so se Villa Pamphili abbia fatto il miracolo, ma a giudicare dalla fumosa conferenza stampa del Presidente del Consiglio temo di no. Le proposte messe in campo dal decreto Rilancio non sono adeguate al momento che stiamo attraversando. Sono insufficienti i 4 miliardi stanziati per rilanciare il turismo, sono inadeguate le misure previste dal decreto dal nome accattivante quanto ingannevole e nel quale il governo più che rilanciare il turismo si è preoccupato di intervenire sul consiglio di amministrazione dell’Enit, cancellando il ruolo delle associazioni di categoria».
Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato al convegno “Emergenza Turismo” organizzato da FdI all’Hotel Crowne Plaza Rome-St. Peter’s di Roma con la partecipazione delle principali associazioni di categoria.
«Fratelli d’Italia ha presentato molti emendamenti per migliorare un testo quasi per nulla condivisibile, a partire dal bonus vacanze, annunciato con tanta enfasi dal Ministro Franceschini che per noi non va bene: abbiamo proposto di sostituirlo con un meccanismo in grado di supportare concretamente gli operatori del sistema ricettivo, sul modello di quello sperimentato in Sicilia dal nostro Assessore regionale del turismo. Un meccanismo semplice che consiste nell’incentivare il turista a prolungare la sua permanenza in vacanza premiandolo con una notte gratuita di soggiorno ogni tot notti prenotate, con l’uso dei 2,4 miliardi stanziati per il bonus vacanze. Poi c’è il tema della difesa dell’occupazione che per noi è una priorità assoluta: abbiamo presentato emendamenti per aumentare la flessibilità del lavoro per aiutare i settori produttivi e soprattutto il turismo, abbiamo chiesto una adeguata tutela dei lavoratori stagionali che rischiano di rimanere esclusi dalle misure di sostegno previste dal governo, abbiamo proposto la sospensione del decreto Dignità, sia per i contratti a tempo determinato in modo da eliminare l’obbligo delle causali e i vincoli sui rinnovi e le proroghe, sia per i contratti di prestazione occasionale per consentire il libero ricorso ai voucher lavoro. Abbiamo proposto un importante taglio del cuneo fiscale per le imprese che mantengono i loro occupati, che assumono, che non ricorrono alla cassa integrazione ma purtroppo è stato bocciato proprio oggi, come tutte le nostre proposte. Penso a quella per portare al 5% l’iva sulla ricettività o sulla somministrazione o sul trasporto passeggeri, come anche abbiamo proposto di rivedere il funzionamento del fondo perduto previsto dal dl Rilancio, basato su un meccanismo che non tutela la stagionalità del turismo, ideato da persone distanti anni luce dalla realtà e dal mondo produttivo. E sul fondo perduto abbiamo anche presentato una proposta alternativa che consentirebbe di dare liquidità immediata alle imprese e permettendo di trattenere direttamente il 50% dell’Iva sul fatturato dell’anno 2020 fino a un importo massimo di 100 mila euro. Così come abbiamo chiesto di scontare dalle tasse sui rifiuti e sull’occupazione del suolo pubblico 2020 la quota relativa ai mesi del lockdown».
«Noi vogliamo sviluppare un modello di turismo competitivo, che possa valorizzare l’Italia, per farlo è necessario una nuova governance del settore, che riduca le conflittualità tra Stato e Regioni, che consenta di coordinare, programmare e promuovere in maniera più efficace l’immagine dell’Italia, valorizzando e rafforzando il marchio Italia, riqualificando la nostra offerta turistica, privilegiando una regia Nazionale che vada oltre le logiche regionali. È necessario contrastare il macroscopico e dilagante abusivismo che esiste nel settore turistico che di fatto penalizza fortemente le nostre imprese. Abbiamo molte altre proposte per il turismo, altre ancora cercheremo di definirle insieme a voi perché il nostro dialogo è costante», ha concluso il presidente di FdI.