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“Dopo le rivolte nelle carceri, e la scarcerazione dei boss mafiosi durante l’emergenza Covid, nel penitenziario di Rebibbia due rom eludono la vigilanza e si danno alla fuga calandosi con una corda dal muro di cinta.

Quanto accaduto, da una parte, conferma le debolezze del nostro sistema carcerario tra cui la mancanza di personale, dovuta allo smantellamento delle politiche di sicurezza nei penitenziari, che ricade sull’efficienza dei servizi di controllo all’interno delle strutture. Dall’altra, il servizio sui roghi tossici mandato in onda ieri sera dalle ‘Iene’ e la fuga odierna dei due rom – sui quali sarebbero in corso ricerche presso i villaggi di via Salviati e via di Salone – hanno come comune denominatore la presenza dei campi nomadi nella Capitale.

Campi che la sindaca Raggi aveva annunciato di sgomberare ma che ad oggi sono ancora in piedi e con loro il business illegale di smaltimento di rifiuti che genera i fumi tossici, fenomeno da equiparare alla ‘terra dei fuochi’.

Un problema che attenta la salute dei cittadini e che non riguarda solo Roma ma anche decine di migliaia di famiglie delle periferie di Napoli, Milano e Torino e che con l’approssimarsi dell’estate potrebbe causare ulteriori rischi. In attesa che i ministri della Giustizia Bonafede e dell’Interno Lamorgese intervengano sul tema, ricordiamo che fu bocciata la nostra proposta di far intervenire l’esercito nei campi nomadi per contrastare il reato di combustione illecita di rifiuti”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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