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“Il ministro Bonafede compia un atto di orgoglio. Si dimetta prima che la mozione di sfiducia approdi in aula e possa diventare motivo di mercanteggiamento all’interno della maggioranza. 
Non tutti gli errori commessi sono perdonabili e quando un vaso si rompe in mille pezzi la riparazione è impossibile.
Le due rivolte nelle carceri e le improvvise cessazioni, la mancata nomina del giudice Di Matteo a capo del Dap, i boss mafioso scarcerati, le dimissioni del suo capogabinetto, il ritorno della combriccola  Palamara, Lotti e compagnia nella quale è coinvolto Ermini, la mancata riforma del Csm, la mancata apertura di nuovi carceri per sfuggire alle procedure d’infrazione, le mancate riforme di un settore imbalsamato da vent’anni rappresentano un verdetto ineludibile. Volevano la rivoluzione, hanno fatto la restaurazione”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. 

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