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“Il governo è pienamente consapevole che sulle paritarie sta giocando sporco, il sostegno agli istituti paritari o a quelli privati e agli asili 0-6 anni è irrisorio oppure interamente demandato alle Regioni, senza linee guida unificanti. Come se la pandemia che ha imposto la chiusura delle attività fosse regionalizzata. Conte esca allo scoperto e non lasci totale autonomia a un ministro pasdaran che evidentemente percepisce le scuole paritarie e quelle private come un fastidio, nonostante siano contemplate dalla Costituzione.

O forse intende ricattarle per assicurarsi lo spostamento politico in blocco di tutta l’area cattolica che, giustappunto oggi attraverso la Cei, esprime preoccupazione è sdegno denunciando un realistico rischio chiusura per tutto il settore sussidiario della scuola italiana?

Se non si trattasse di ricatto impietoso e vigliacco una domanda s’impone: perché contestualmente il ministro Azzolina e il premier Conte non varano un decreto per assumere nuovi insegnanti, nuovi dirigenti scolastici, nuovo personale Ata, ristrutturare urgentemente le scuole per aumentare la loro capienza – al netto del distanziamento – da settembre, in modo da poter accogliere le centinaia di migliaia di studenti e bambini che vengono seguite da paritarie e private?

Perché l’ordine del giorno proposto e approvato alla Camera non viene trasformato in atti conseguenti dal Governo? Cosa si nasconde dietro questa ostilità, pregiudizio ideologico o vergognoso ricatto?”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. 

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