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“Oggi alle 22 i commercianti dei Castelli Romani accenderanno le luci dello loro attività per 10 minuti. Io sto con i commercianti dei Castelli che Conte e Caslino hanno deciso di far fallire. Con la conferenza di ieri e successivo decretino del presidente Conte chiunque abbia un  bar, ristorante, palestra e negozio e che ha sempre pagato le tasse è a rischio fallimento. Sospettavo che  Conte e le 15 task force e 450 esperti intorno a lui, non avessero una strategia sulla fase 2, tant’è che ascoltando le ovvie preoccupazioni dei commercianti del mio territorio, avevo  chiesto il  21 Aprile, con un appello e tanti emendamenti presentati da Fratelli d’italia al decreto “Cura Italia”, di far riaprire chiunque poteva garantire sui luoghi di lavoro il distanziamento sociale e le misure di sicurezza e nel caso ci fossero stati  ulteriori obblighi e regole che condizionavano le riaperture di impianti, fabbriche, attività commerciali e produttiveche avrebbero dovuto essere a carico dello stato senza oneri per i privati. Avevamo proposto il taglio del cuneo fiscale per le imprese che patriotticamente non ricorrevano alla cassa integrazione, di sostenere gli oneri di sistema delle bollette della corrente e di aiutare i commercianti con soldi a fondo perduto e non facendoli indebitare; avevamo chiesto che lo stato detraesse al 100% le spese per i tamponi e test dei dipendenti delle attività commerciali. Conte non può decidere da solo sulla vita di chi ha sempre fatto la propria parte e ha provato a costruirsi onestamente e con sacrificio un futuro dignitoso e con un minimo di certezze per loro e per i loro dipendenti. La misura per questi Italiani è colma ma non può finire così!” lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni. 

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