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“Sulla cosiddetta ‘fase due’ annunciata da Conte ieri in diretta non ci siamo. Il Capo del governo non deve ordinare come un dittatorello qualunque chi possa lavorare e chi no, chi possa uscire e chi no. Deve al contrario, in epoca di convivenza con il coronavirus, dare le linee guida per tutti, prescrivere le condizioni per esercitare il proprio lavoro. Si può fare la fila davanti a un negozio di abbigliamento come fuori di un supermercato, si può andare a messa chiedendo alla Cei di celebrare più messe applicando la regola del distanziamento, si possono svolgere quasi tutte le attività prescrivendo le condizioni e verificandone il rispetto. Né si possono ledere diritti inalienabili come quello all’affettività di coppie non sposate. Silenzio assordante su scuole paritarie e private, turismo, cultura, intrattenimento, impianti sportivi…

Sulla carenza di liquidità le responsabilità sono congiunte tra Governo e banche. Lo Stato ha imposto il fermo delle attività ed è lui a dover risarcire. Invece costringe le imprese a indebitarsi, le indirizza alle banche, gli fa iniziare una lunga tiritera per valutare se e in quale misura potrebbero accedere al prestito, le costringe incredibilmente a pagare interessi di mercato nonostante metta direttamente le garanzie su cui le banche possono rivalersi in caso di inadempienza. Pazzesco. E come non bastasse individua in soli 6 anni il tempo per la restituzione del prestito. Quando altre nazioni giustamente prevedono un contributo a fondo perduto per il danno arrecato” – così Fabio Rampelli vicepresidente della Camera e deputato di Fdi intervenendo alla trasmissione ‘Agorà’ su Rai3.

Motivo della frizione tra Rampelli e Bortone sono state però le manifestazioni svolte in occasione della festa della liberazione che, secondo Rampelli, dovevano essere sanzionate. Interrotto dalla Bortone, “Ma come Rampelli il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani., Io sono cittadina italiana e rispetto la Costituzione”, il vicepresidente ha dovuto attendere il turno successivo per chiarire il suo pensiero, ma prima di farlo ha accusato la conduttrice di togliergli la parola, di ironizzare e di fare battutine sotto: “Lei, cara conduttrice, mi fa le battute, io non ho paura di risponderle, ma deve consentirmelo. Quei manifestanti dovevano essere sanzionati perché hanno manifestato in spregio ”ai decreti e a dispetto di chi è rimasto a casa, gente di sinistra o di destra, rispettosa delle regole. Il 25 aprile non c’entra nulla.

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