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“Ho chiesto all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrell, di valutare la revisione dei rapporti tra UE e OMS nel caso venissero  accertate violazioni della stessa OMS nei confronti del Regolamento Sanitario Internazionale. Stanno emergendo elementi inquietanti relativi alla condotta della Cina e dell’OMS rispetto alle tempistiche e alle modalità di intervento sull’emergenza COVID-19 su cui è necessario fare piena luce”.  E’ questa la richiesta presentata dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, in una interrogazione firmata anche da tutti i componenti del gruppo di FDI a Bruxelles e inviata direttamente a Borrell. “L’Europa ha il dovere di tutelare la sicurezza e la salute dei suoi cittadini e non può rimanere ancora una volta passiva, subendo decisioni prese altrove ma che sono cruciali per il futuro di tutti.  Già lo scorso  27 dicembre i laboratori cinesi avevano sequenziato il genoma del COVID-19 ma il governo ha attuato un’azione repressiva nei confronti dei medici, e dei media, che fin da subito avevano tentato di allarmare la comunità internazionale. Risulta chiara una negligenza nella trasmissione dei dati scientifici da parte della Cina ma, ciononostante, il 28 gennaio 2020, il Direttore dell’OMS si compiaceva pubblicamente della ‘trasparenza’ cinese. Su questa base e sulla scorta dei precetti cinesi, l’OMS decideva di impostare le proprie direttive COVID, specie in relazione al ruolo dagli asintomatici nella trasmissione del virus, dichiarando lo stato di pandemia soltanto l’11 marzo, sebbene tale opzione fosse stata già discussa il 23 gennaio. Appare legittimo, attribuire all’OMS  un atteggiamento negazionista rispetto all’emergenza e una malcelata predisposizione nei confronti del regime cinese”.

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