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“Altri sedici rifugiati residenti all’interno del ‘Selam Palace’, palazzo occupato dal 2006, risultano positivi al Covid per un totale di 18 persone. Un mese fa abbiamo segnalato la situazione emergenziale e portato la questione in Parlamento, chiedendo di accertare se gli ospitanti rispettassero i dispositivi di sicurezza, ma il Governo ha fatto spallucce. L’altro ieri rispondendo in Aula al ministro Lamorgese, ho evidenziato che i centri d’accoglienza, gli Sprar, i Cas, gli edifici occupati abusivamente a centinaia in Italia sono dei veri e propri focolai da cui, in qualunque momento, può ripartire il contagio da coronavirus.

Le condizioni di sovraffollamento nell’edificio alla Romanina, dove vi sono 600 migranti distribuiti su 8 piani, costituiscono una vera e propria bomba sanitaria. La Regione Lazio si è dimostrata impreparata, è intervenuta in grande ritardo per effettuare i tamponi, che invece andavano fatto subito e a tappeto, così come si è mossa tardi anche sull’isolamento precauzionale.

E’ evidente che il rischio è che ora potrebbero esserci altri casi sospetti, e intanto a Roma il contagio sta crescendo, seppure di poco.

Il Governo e il presidente Zingaretti hanno sottovalutato la situazione, la necessità adesso è intervenire urgentemente prima che il contagio dilaghi.

In altre zone della città ci sono casi analoghi, come nel Cas di Grotte Celoni e allo Sprar di Torre Maura che insieme contano 450 migranti.

Regione Lazio, Ministero degli Interni, Prefettura e Comune di Roma si attivino per rendere subito operativo un protocollo per la gestione delle emergenze sanitarie nei centri d’accoglienza e nelle strutture occupate della Capitale”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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