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“Il Governatore del Lazio ha deciso di trasformare la Regione in una sua appendice?

Secondo le decisioni prese oggi i lavori delle commissioni e del Consiglio si chiuderebbero per essere sostituiti da sedute in videoconferenza.

Si passa dalla democrazia parlamentare a quella virtuale, i consiglieri che non avranno la copertura di rete sufficiente saranno esclusi dal gioco, nonostante siano stati votati dai cittadini.

Tutto chiuso, cala il sipario sulla democrazia nel Lazio con medici, infermieri, operatori sociosanitari e ogni genere di lavoratori che combattono la pandemia in prima linea lasciati soli.

L’Assemblea regionale, da cui dipende proprio la sanità, se la dà a gambe levate e abbandona la nave nel mare in tempesta, proprio come fece Schettino. Bell’esempio non c’è che dire!

Ovviamente per stare a casa e lavorare a scarto ridotto non si prevedono riduzioni delle indennità. Stipendio pieno, zero lavoro, zero rischi.

Una bambagia avallata dai partiti di maggioranza, compreso il M5S. Lega e Forza Italia non hanno partecipato al voto.

Per chi evidentemente non ha mai perso il vizietto delle scorciatoie autoritarie sarà una pacchia, avendo oggi ottenuto il sostanziale annullamento delle funzioni di indirizzo e controllo del Consiglio regionale e in particolare dell’opposizione.

Il Governatore Zingaretti intervenga e ripristini le regole di convivenza democratica, prenda esempio dal Parlamento e renda compatibili il lavoro dell’istituzione regionale con le precauzioni indicate dall’Istituto Superiore di Sanità, esattamente come ha scelto di fare il Pd alla Camera e al Senato. Non sono le articolazioni del partito di cui è leader?”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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