“Ho spesso polemizzato con lui reputandolo responsabile di uno dei peggiori mostri in cemento che hanno deturpato l’edilizia intensiva, lo Zen di Palermo. Eppure riconosco al prof Gregotti, anche se nell’assoluta divergenza di vedute, la consapevolezza del ruolo sociale dell’architettura e dell’architetto. È stato uno dei pochi a criticare qualche tempo fa la finanziarizzazione dell’architettura, l’archiglobalismo, il disinteresse pubblico e culturale nei confronti di una disciplina sempre più ridotta ad ancella dell’economia. Mentre per lui, come per noi- ed è per questo che gli rendiamo onore- l’architettura doveva e dev’essere multidisciplinare comprendendo in sé storia, filosofia, arte, antropologia…Insomma umanesimo in senso rinascimentale. Triste infine che a stroncare la vita del maestro sia stato questo infame coronavirus che impedisce anche l’ultimo saluto che voglio comunque simbolicamente inviare alla famiglia”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli.