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“Superata l’emergenza virale nulla deve più essere come prima, dobbiamo tornare padroni del nostro destino mettendo al centro della società la persona e i suoi inalienabili sogni e bisogni. O si globalizzano diritti, sicurezza, tutela della vita e della salute o non si globalizza niente. Ora basta con questi dogmi cari al nuovo padrone liberista. Il mercato globale ha generato squilibri giganteschi e costretto agli stenti interi popoli.

Abbiamo dovuto tagliare la spesa sanitaria, chiudere ospedali, bloccare le assunzioni nonostante corressero i pensionamenti, le forze dell’ordine hanno pochi uomini e anagraficamente non più idonei, non hanno adeguati mezzi per contrastare i criminali, è stato impossibile costruire nuove carceri, assumere nuovi agenti di polizia penitenziaria, gli edifici scolastici cadono a pezzi, la loro pulizia e manutenzione sono ridicole, i siti archeologici vengono scoperti, censiti e reinterrati perché non ci sarebbero soldi per valorizzarli e renderli visitabili, le ferrovie regionali sono spesso monorotaia e i treni vanno a gasolio, l’Alitalia non si può rilanciare perché saremmo passibili di procedura europea d’infrazione per aiuti di Stato (ma è lo Stato che l’ha creata!), vogliono portarla al collasso per regalarla a qualche compagnia straniera, le aziende non reggono la concorrenza sleale e si trasferiscono all’estero impoverendo la nazione, la Telecom è stata privatizzata e ha in pancia una forte e ostile presenza francese, Unicredit e Bnl sono praticamente straniere, le autostrade realizzate con soldi pubblici, cioè dei cittadini, sono state consegnate incomprensibilmente ai privati – che nemmeno effettuano la manutenzione – proprio quando potevano fruttare miliardi di incassi allo Stato con i pedaggi, Poste, Enel, Terna, Acea, tutte in forte attivo, sono state incomprensibilmente penetrate da multinazionali straniere, sedute a tavola per dividere la torta di utili certi, Eni e Leonardo sono sotto assalto. Superata l’emergenza virale nulla deve più essere come prima, dobbiamo tornare padroni del nostro destino mettendo al centro della società la persona e i suoi inalienabili sogni e bisogni”.

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