fbpx

Continua purtroppo la grande confusione del Governo sull’emergenza coronavirus. A meno di 48 ore dal decreto che ha gettato nel caos il nord Italia, il Governo cambia idea ed estende i provvedimenti varati tra sabato e domenica a tutta l’Italia.
Continua però a non spiegare agli Italiani come sarà gestita questa situazione. Si limitano fortemente tutti gli spostamenti, ma si lasciano operativi i mezzi del trasporto pubblico per permettere alle persone di recarsi al lavoro. E se i movimenti sono fortemente sconsigliati, perché le attività lavorative continuano ad essere aperte con tutto ciò che ne consegue, per datori di lavoro e lavoratori? Perché le attività commerciali private, che non sono strutture di volontariato o della Croce Rossa, dovrebbero rimanere aperte? Se il Governo reputa, per ragioni medico sanitarie, di dover adottare misure molto restrittive, è giusto che lo faccia. Ma deve essere coerente.
O chiudi o non chiudi, caro Presidente Conte. E se chiudi, come probabilmente è giusto fare, mentre lo fai devi spiegare CON CHIAREZZA alle persone come si devono comportare, e come il governo intende garantire che ci siano per tutti i servizi essenziali.
E poi, è necessario intervenire con immediati provvedimenti economici per salvaguardare tutte le aziende del tessuto produttivo, i lavoratori autonomi e tutti i posti di lavoro, per evitare un’ecatombe irreparabile. Bloccando tasse e mutui, con la cassa integrazione per tutti e con ammortizzatori sociali anche per i lavoratori autonomi. Lo Stato si faccia carico di sostenere i costi di questa emergenza, e lo faccia subito, con misure straordinarie per un’occasione straordinaria.
È quello che domani, con fermezza e massima trasparenza, dirò al Presidente del Consiglio Conte quando lo incontrerò per parlare dell’emergenza coronavirus. E gli ribadirò anche la nostra proposta di mettere immediatamente a disposizione una cifra di 30 miliardi di euro, certamente più adeguata dei 7.5 miliardi ipotizzati dal Governo. Saranno solo una parte dei fondi necessari, e serviranno subito. Senza dover mediare o chiedere l’autorizzazione all’Europa. Serve all’Italia e va fatto.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social