“Da tempo, abbiamo denunciato la necessità di intervenire su quanto stava accadendo con la compagnia Air Italy, esprimendo solidarietà ai lavoratori e facendomi portavoce dell’esigenza di convocare un tavolo istituzionale tra Ministero dei Trasporti e Regione Sardegna per affrontare il grande tema della Continuità Territoriale e il progressivo smantellamento della compagnia ex Alisarda ed ex Meridiana”, dichiara Salvatore Deidda, Deputato di Fratelli d’Italia che, con i colleghi della commissione Trasporti Mauro Rotelli, Marco Silvestroni e il restante gruppo, hanno presentato una interpellanza urgente al Ministro dei Trasporti e quello dello Sviluppo Economico per richiedere provvedimenti immediati al fine di salvaguardare posti di lavoro e servizio e tutela dei passeggeri.
“Sulla Continuità Territoriale bisogna fare un passo indietro e ripercorrere le tappe; ricordiamo che la dirigenza Air Italy ha cominciato a smatellare le strutture galluresi, trasferendo personale e materiali in Lombardia – dichiara Deidda – ed evidenziando le polemiche sulla partecipazione della compagnia alla continuità territoriale firmata, in ultimo, dalla Giunta Pigliaru e poi subentrante la Giunta Solinas”.
Sia sulla difficoltà della Sardegna con i rapporti con l’UE sia il comportamento di Air Italy, erano stati oggetto di una interrogazione a risposta immediata sempre da parte di Fratelli d’Italia, a cui hanno preso parte i Deputati Rotelli, Fidanza e del deputato sardo Deidda. La risposta del Governo, con il sottosegretario Dell’Orco era che si sarebbe preso l’impegno di attivare contatti con l’Unione Europea per cambiare le regole sulla Continuità Territoriale, mentre su Air Italy non spendeva una sola parola. Era il 22 luglio 2019 e c’era ancora il Ministro Toninelli, il cui impegno non è stato rispettato dai subentranti Ministri De Micheli nè dai sottosegretari.
Impegni che il Governo Conte I aveva appreso per attivare un tavolo con la Regione Sardegna per cambiare la legge del 27 dicembre 2006, n. 296, ovvero l’attivazione delle rotte in continuità anche verso i cosiddetti scali minori (nord est, regioni adriatiche, sud, Sicilia); b), l’introduzione di un’unica tariffa valida per ciascuna rotta, senza differenziazione tra residenti e non residenti (a tutela inoltre delle centinaia di migliaia di emigrati sardi); la compartecipazione dello Stato per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del citato sistema.
In conclusione, più volte – lo scorso esecutivo – era stato avvisato sia che Air Italy stava smantellando in Sardegna e non dava segnali rassicuranti, sia che erano stati disattesi tutti gli impegni annunciati nel convocare la Regione Sardegna per un tavolo di lavoro, sia prendere contatti con l’Ue per cambiare le regole della continuità territoriale.