“Fa riflettere la sentenza della Corte di Cassazione che ha deciso che non è reato coltivarsi in casa la cannabis, purché sia in minima quantità e per stretto uso personale. Da una parte sorprende la decisione della Suprema Corte – visto che in passato si era pronunciata più volte stabilendo in linea di principio che la coltivazione della cannabis costituisce sempre un reato, al di là della quantità, dall’uso personale che se ne può fare e dalla presenza dei cosiddetti principi attivi. Dall’altra la coltivazione domestica potrebbe incentivare l’autoproduzione e di fatto orientare verso la legalizzazione, contro cui ci batteremo in Parlamento. La droga rimane una vera emergenza sociale, che vede l’Italia terza in Europa per uso di cannabis, una sottocultura autodistruttiva che dovrebbe spingere chi governa a promuovere stili di vita sani e virtuosi e non ad assecondare tutto ciò che contrasta con la vita stessa”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.