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“È scandalosa la sentenza della Cassazione secondo cui non costituirà più reato coltivare in minima quantità la cannabis in casa per uso personale. Tale sentenza, totalmente divergente da quelle precedenti, incentiva l’uso di droga e promuove comportamenti pericolosi che minacciano il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. In questo modo si aggrava ulteriormente l’emergenza sociale che, già oggi, vede l’Italia al terzo posto in Europa per uso di cannabis e non si considera l’incremento di incidenti stradali per uso di droga, oggi prima causa di morte tra i giovani. Chi pagherà gli altissimi costi sociali e sanitari di tale deriva permissivista e, di fatto, di legalizzazione della cannabis? Sono proprio questi vent’anni di normalizzazione dell’uso di droga che hanno incentivato la cultura dello sballo come unico modo di divertirsi e, contemporaneamente, l’aumento degli accessi al pronto soccorso di minori anche di 2 o 3 anni, intossicati per l’assunzione di droga trovata in giro per casa.
Con questa sentenza diventerà normale avere in casa della droga, dato che la cannabis è una sostanza stupefacente, mettendo  ulteriormente a rischio la salute di grandi e piccoli. E ci tengo a ricordare che in questa materia dovrebbe essere il Parlamento a stabilire l’orientamento politico della Nazione, non la magistratura. L’Italia ha bisogno di un incisivo e rapido cambiamento, sia educativo che culturale, che insegni a riscoprire le risorse personali e che affermi, senza se e senza ma, che tutte le droghe fanno male perché non sono una cosa né leggera né innocua”.
È quanto dichiara Maria Teresa Bellucci, capogruppo della Commissione Affari Sociali e Salute, deputato e responsabile nazionale del Dipartimento Dipendenze di Fratelli d’Italia.

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