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“Fa bene il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a rivendicare tutte e ventitré le competenze regionali, rappresentando le istanze del 55% dei cittadini che votarono al referendum del 2017. A Roma ne vogliamo trenta, tutte quelle regionali più una parte di quelle dello Stato, perché le capitali europee hanno poteri, competenze, beni e fondi dalle rispettive nazioni, tranne noi.
Roma e la sua area vasta hanno un residuo fiscale, esattamente come la Lombardia e il Veneto. Se questo è un requisito valido per partecipare alla riffa, lo ha anche il centro Italia.
Bisogna parlare seriamente delle nuove autonomie, noi non siamo contrari se vengono dati più strumenti operativi ai Comuni, si rafforzano gli organi di garanzia dell’unità nazionale e non si affama il Sud, finora poco sviluppato anche per la banale ragione di confinare con l’Africa e non con la Baviera.
No, dunque, a chiacchiere da bar dello sport, sì alla regolamentazione e all’attuazione dell’art. 167 della Costituzione. Infine, ricordo al governatore Zaia, che l’esame del  Parlamento non può venire  dopo quello delle Regioni”. 

E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli.

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