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“Le comunicazioni del presidente Conte in aula sono in perfetta continuità con quelle del Pd. Sembrava di ascoltare Letta, Renzi e Gentiloni. In realtà quello che manca è il coraggio di ribaltare di parametri. Nel rapporto debito/pil l’Italia è una delle peggiori d’Europa, ma se invece si analizza il Debito aggregato, siamo sopra la media dell’eurozona. Se cioè si esaminassero altri attori economici (Stato, imprese, banche, famiglie-risparmi privati) sarebbe la Francia a sprofondare all’ultimo posto.

Se poi aggiungessimo il debito atomico, cioè i costi non conteggiati per la messa in sicurezza delle centrali nucleari, il loro smaltimento, la decontaminazione e lo stoccaggio plurisecolare delle barre di uranio -scariche ma radioattive – ballerebbero in Europa 500 miliardi. Importi giganteschi ripartiti principalmente tra Francia e Germania, nazioni che continuano a non dichiarare nelle loro leggi di bilancio tali costi. Si tratta a tutti gli effetti di ‘debiti’, visto che saranno le future generazioni a doverne sobbarcare il peso.

Dunque c’è dolo da parte dell’Unione europea nel non voler aggiornare i parametri del debito rimanendo ancorata a codici medievali che non sono più sufficienti a stabilire la solidità economica/finanziaria di una nazione, ma sono invece utili a sottomettere l’Italia e l’Europa meridionale”.

 

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. 

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