“Ancora pioggia di fondi alle associazioni combattentistiche e partigiane mentre a quelle d’Arma, di categoria e di specialità soltanto le briciole. Infatti, nonostante gli impegni presi nel luglio scorso, finalizzati a introdurre un principio di perequazione negli stanziamenti per evitare gli squilibri esistenti sempre a favore delle associazioni distanti dalla specialità militare, non è cambiato niente. Infatti, l’importo dei contributi per l’esercizio finanziario 2019 continua a penalizzare quegli organismi di Arma e di categoria cui è stato attribuito un ridicolo aumento di soli 10mila euro, rispetto allo stanziamento del 2018. Quindi, mentre le associazioni combattentistiche e partigiane ricevono un importo di 1 milione di euro, quelle d’Arma, di categoria e di specialità soltanto 702mila 918 euro (a fronte 693mila 610 euro stanziati nel 2018). Dopo il mio intervento in Commissione, ho votato contro l’atto del governo che rappresenta una ‘presa in giro’! Non siamo contrari al finanziamento di questi organismi, peraltro soggetti per legge alla vigilanza del ministero della Difesa, ma stigmatizziamo e condanniamo che si continua a perpetuare un criterio ingiusto di distribuzione. E questo in considerazione soprattutto di associazioni, come l’Anpi, che piuttosto che svolgere il loro ruolo di memoria storica si impegnano in attività politiche, quando non addirittura contestano l’impegno delle nostre Forze Armate nelle missioni internazionali, come accaduto ad esempio, a Viterbo il 25 aprile scorso in occasione delle celebrazioni per la giornata della Liberazione”. Lo ha dichiarato la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, capogruppo di FdI in Commissione Difesa.