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“Così il governo si arrende alla recessione, che lui stesso ha favorito, senza nemmeno combattere: un tradimento nei confronti di famiglie e imprese”: è quanto rileva il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, responsabile Impresa di FdI, secondo cui “se davvero domani sarà varato un documento di così basso profilo come quello che è stato annunciato siamo ai ‘pannicelli caldi’ mentre l’economia reale sprofonda, le imprese chiudono, la disoccupazione cresce e il potere di acquisto delle famiglie diminuisce. Non è certo con le misure contenute nei cosiddetti ‘decreto crescita’ e ‘sblocca cantieri’, tanto sbandierati ma di fatto inconcludenti, che si inverte la rotta della recessione ormai sancita persino dai documenti del governo. I due provvedimenti sono ben poca cosa, come dimostra persino l’impatto previsto sul PIL, appena lo 0.1/0.2, a fronte di una caduta della produzione industriale, di investimenti e consumi che non ha precedenti negli ultimi anni.
È, peraltro, emblematico che la misura più significativa del “decreto crescita” sia il ripristino parziale del superammortamento abrogato nella recente legge di Bilancio: appena 992 milioni rispetto ai 3.5 miliardi precedentemente stanziati. Il governo copia la sinistra, male e tardi!” conclude il senatore FdI.

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