“La decisione della Società europea edizioni di chiudere la redazione romana de ‘Il Giornale’, accolta dal silenzio del sottosegetario Crimi e della sindaca di Roma, rappresenta un altro duro colpo nel panorama dell’informazione. Una scelta che, oltre a minare la storica reputazione del quotidiano, costituisce un attacco ai più elementari rapporti di lealtà e confronto tra editore, giornalisti e poligrafici. Si tratta di un comportamento unilaterale che non offre spazio a negoziazioni: i professionisti si troveranno a scegliere, nell’arco di nemmeno un mese- il minimo previsto dalla legge- di lasciare Roma e trasferirsi a Milano o presentare le dimissioni. Siamo tornati all’anno zero delle relazioni tra datore di lavoro e lavoratori. Ci auguriamo ci siano margini per un ripensamento. Per Roma sarebbe importante contrastare una tendenza che ha visto altre fughe aziendali come quelle di Sky, Mediaset, Libero, tra i media e Opel, Consodata, Italchimici, Mylan, Baxalta tra le altre grandi società”.
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