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“No al giacobinismo della ‘legge spazzacorrotti’ che con le sue norme rischia di mettere in ginocchio il mondo delle associazioni, del volontariato e più in generale il ‘Terzo settore'”. A dirlo è il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, che ha presentato in Senato un disegno di legge di modifica della ‘legge spazzacorrotti’.
In particolare il ddl del presidente di FdI al Senato modifica il punto in cui la legge prevede l’equiparazione ai partiti e ai movimenti politici di tutti quegli enti che abbiano nei propri organi direttivi (presidenti, consigli di amministrazione, consigli direttivi) persone che, nei 10 anni precedenti, abbiano avuto un qualsiasi coinvolgimento con la politica o con la pubblica amministrazione, non soltanto a livello parlamentare ma anche nei consigli comunali (sindaci, assessori o, addirittura, semplici consiglieri) o perfino come nominati in qualità di rappresentante del Comune o della Regione.
“E’ evidente – continua il presidente di FdI Senato – che si tratta di una norma assurda e di difficile applicazione che rischia di coinvolgere un numero infinito di semplici associazioni, che di fatto si troverebbero equiparate ai partiti politici o alle fondazioni. Il tutto con l’effetto di essere assoggettati a pesantissimi obblighi contabili e burocratici ed a assurdi costi aggiuntivi come la certificazione del bilancio da parte di società di revisione esterna, senza considerare i risvolti penali. Tutte novità che potrebbero mettere a serio rischio l’operatività e l’esistenza di queste realtà. Se per esempio il presidente della associazione che si occupa di disabili o anziani è stato dieci anni fa consigliere comunale in un Comune di 1000 abitanti, ecco che quella onlus dovrà assoggettarsi agli stessi vincoli di un partito politico. Demenziale”.
“Il mondo associativo e del volontariato, rappresenta un patrimonio della nostra Nazione, che non può essere messo in pericolo dal cieco furore di chi legifera alla cieca con presunzione e ignoranza e che ritiene che chi abbia prestato servizio nelle Istituzioni sia automaticamente un potenziale corruttore”, conclude il presidente Ciriani.

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