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“La concreta intenzione di istituzioni dell’Arabia Saudita di entrare nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano, a fronte di un finanziamento di 15 milioni di euro in tre anni e dell’impegno a svolgere alcune iniziative culturali in territorio saudita è un fatto molto grave, perché l’Arabia Saudita è una monarchia spietata, che viola sistematicamente i diritti umani, i diritti della donna, applica la pena di morte per alcuni reati come l’apostasia e l’adulterio e promuove la dottrina wahabita che alimenta l’Islam più radicale”.

Così Carlo Fidanza, deputato di Fratelli d’Italia illustrando il question time di FDI al ministro dell’Interno Matteo Salvini nel quale si chiede di sapere “come intende porre fine a questa islamizzazione strisciante e sempre più pericolosa”.

“Questo fatto – aggiunge Fidanza – ci riporta a una delle incompiute di questo Governo proprio sul tema della regolamentazione dell’Islam e dei finanziamenti erogati da Stati, istituzioni o fondi islamici per sostenere la creazione di moschee più o meno regolari, nonché la penetrazione culturale nella nostra società. Nell’associarci al ringraziamento per l’attività che quotidianamente la nostra intelligence e le nostre Forze dell’ordine svolgono non ci possiamo ritenere soddisfatti dalla risposta del ministro Salvini perché nulla di concreto è stato ancora fatto per attuare un serio contrasto alla penetrazione dell’Islam radicale nella nostra società”.

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