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“Concordo con il ministro Salvini, ma mi permetto di suggerirgli di estendere il campo. È necessario fare chiarezza sulla Sea Watch, giusto, ma occorre smantellare il giro d’affari che ruota intorno a diverse Ong, indagando su un sistema marcio che vede coinvolto il mecenate finanziere Soros, elargitore di contributi per milioni di euro anche ad Associazioni italiane e, probabilmente, anche alla Sea Watch. Non è accettabile che Ong prive di gerenza pubblica, statuto e modalità di autofinanziamento possano sfidare gli Stati nazionali con il gioco delle tre carte.

Le loro incursioni nel Mediterraneo sono spesso da navi corsare, mettono in ginocchio le diplomazie internazionali, dialogano con gli scafisti, forse direttamente con i trafficanti, sono registrate in una nazione ma battono bandiera di un’altra, hanno i conti depositati in chiacchierate ‘banche sociali’ che hanno avuto rapporti opachi con organizzazioni anti israeliane fiancheggiatrici del terrorismo, hanno prima approfittato del regolamento di Dublino (vuoi vedere che lo hanno loro dettato alle burocrazie europee?) e ora della confusione sul suo superamento, approfittano del fallimento del sistema di ridistribuzione europea e potrebbero essere perfino funzionali alla strategia di quei paesi che destabilizzano o sfruttano il continente africano non vedendo più lontano del proprio naso.

Ci sono tutti gli ingredienti per varare una commissione parlamentare d’inchiesta per fare luce su questi misteri cui sono legati migliaia di morti naufragati nel Mediterraneo”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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