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“Sono troppe le donne che hanno subito un episodio di violenza nel corso della propria vita ma che non denunciano perché lasciate sole dallo Stato dopo la querela. Spesso infatti la magistratura emette dei provvedimenti di protezione ma purtroppo non c’è poi una concreta attuazione” così il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, nel corso del suo intervento in discussione generale sulla mozione contro la violenza sulle donne, che vede come prima firmataria la senatrice Isabella Rauti.
“Ci sono poi alcune decisioni della magistratura – continua il senatore FdI – che lasciano perplessi e spingono le donne a non denunciare. È di pochi giorni fa la decisione di un magistrato di escludere l’aggravante dello stupro di gruppo nei confronti dei carnefici di Desireè Mariottini, solo perché fu stuprata a turno anziché insieme. Noi dobbiamo avere invece il coraggio di stigmatizzare queste decisioni”.
“Le donne non denunciano per paura, per vergogna, perché non godono di quella autonomia economica che gli consentirebbe di farlo o per un malinteso senso del dovere nei confronti della famiglia, che spesso trasforma gli episodi di violenza in una escalation sempre più grave fino ad arrivare al femminicidio come ultimo atto. Ci sono poi altri casi di violenza di cui si parla poco. Come le mutilazioni genitali, delle spose bambine, della tratta di donne straniere importate da organizzazioni criminali quali la mafia nigeriana. Casi pochi noti in ossequio a un relativismo culturale, che noi denunciamo e condanniamo nel modo più assoluto” conclude il senatore Balboni.
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