«Pur essendo l’alloggio di servizio un diritto del dipendente delle forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri), la carenza di strutture e l’inagibilità di parte di quelle esistenti non consentono di soddisfare il relativo fabbisogno, di modo che gli aventi diritto, esclusi, si vedono costretti a dover ricercare abitazioni private» dichiara il capogruppo di Fdi in Commissione Difesa Salvatore Deidda, che con la collega Wanda Ferro hanno presentato una interrogazione al Ministro della Difesa per sapere se è a conoscenza di questo problema e quali azioni intende portare avanti.
«Per quanto mi è dato sapere, avendo visitato e fatto incontri in diverse regioni del nord Italia, come in Alto Adige, alcuni alloggi di servizio, che potrebbero essere disponibili, risultano inagibili e/o comunque inutilizzabili, con grave pregiudizio per il personale militare impiegato in quelle aree» spiega Deidda «poiché l’alta qualità della vita e di conseguenza anche del costo di una abitazione privata rende difficile, quasi impossibile, formare o riunire la famiglia o in caso di divorzio, un militare come può permettersi pagare 800 euro di affitto per un monolocale a Bolzano con un assegno di mantenimento e ovviamente il vivere quotidiano?».
«Il Ministro Trenta si è spesa in dichiarazioni sui ricongiungimenti familiari e benessere del personale», conclude Deidda «Questo è uno dei problemi che dobbiamo risolvere velocemente e vogliamo sapere se ci sono i fondi e la volontà politica per dare un po’ di serenità ai nostri militari a partire da un diritto come è quello della casa e della famiglia».