Venerdì 19 e sabato 20 ottobre a Sanremo , nella prestigiosa sede del Teatro del Casinò, si è tenuto il convegno organizzato da Fratelli d’Italia dal titolo “Stati Generali del Turismo”.
L’evento è stato epocale: per la prima volta si sono accesi i riflettori sull’attività che rappresenta l’oro nero dell’Italia e si è messa a fuoco la risorsa economica più significativa della nostra Nazione che inspiegabilmente viene considerata un’attività minore.
Ma la vera novità è stato il coinvolgimento da parte di Fratelli d’Italia di tutte le associazioni di categoria che si occupano di turismo, un convegno interdisciplinare per scandagliare tutte le attività connesse a quella che in Italia dovrebbe essere una vera e propria industria.
Presenti l’on. Carlo Fidanza, responsabile degli enti locali di Fratelli d’Italia, Marco Scajola, assessore al demanio marittimo della Liguria, Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari Confindustria, Bettina Bolla, presidente base balneare Donnedamare, Antonio Capacchione, presidente SIB Confcommercio, Giuseppe Ricci, presidente ITB Italia, Vincenzo Lardinelli, presidente FIBA Confesercenti, Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA balneatori e CNA turismo, Isabella Ruggero, presidente AGTA associazione guide turistiche abilitate.
Sono seguiti gli interventi dell’on. Marco
Silvestroni e dell’on. Riccardo Zucconi, della commissione attività produttive e turismo della Camera dei deputati.
Presenti anche Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi Confcommercio, Antonio Barreca, direttore generale Federturismo Confindustria, Giulio Del Balzo, publico policy manager Airbnb Italia, Guido Castelli, presidente fondazione IFEL, Filippo De Vita, responsabile marketing e servizi digitali Vodafone Italia, Giovanni Verreschi, ad ETT Solutions, Sergio Lombardi, esperto fisco e normativa extra alberghiera, Cinzia Renzi, presidente Assoviaggi Confesercenti Roma, Luca Tonini, presidente nazionale CNA turismo.
La presenza di tutti gli addetti ai lavori ha permesso un’analisi capillare di tutti gli ambiti legati al tema del turismo e ne è emerso un quadro d’insieme nel quale il prestigioso marchio “Italia” viene sottovalutato e trascurato con esiti letali per la nostra economia.
Il convegno si è aperto sull’unanime considerazione che l’Italia per la sua posizione geografica, la sua storia e la civiltà che si è sviluppata sul suo territorio rappresenta un unicum nel mondo che tuttavia non viene ne’ valorizzato, ne’ reso produttivo e si è sollecitata la presa di coscienza dell’enorme spreco di risorse che perpetriamo con colpevole trascuratezza.
Gianluca Caramanna, responsabile nazionale del Dipartimento del Turismo per Fratelli d’Italia, organizzatore del convegno, ha evidenziato la necessità di un’azione congiunta tra tutti gli operatori del settore per dare forza propulsiva all’attività turistica italiana e promuoverla, come merita, a attività primaria nazionale.
L’Italia, per il suo clima è in grado di ospitare turisti tutto l’anno e di coniugare il turismo culturale con quello gastronomico, religioso, naturalistico, congressuale. Sandro Pappalardo, assessore al turismo della Sicilia, sul punto ha citato i treni del gusto che attraversano la Sicilia e offrono la possibilità di visitare siti storici e archeologici assaggiando le specialità tipiche dei luoghi visitati.
Ogni regione italiana offre prodotti legati al suo territorio e alle sue tradizioni e attraverso il cibo racconta la propria storia. Come ha ricordato Lara Magoni, assessore al turismo della Lombardia, anche i borghi italiani più piccoli e meno noti sono pieni di fascino e offrono al visitatore scenari inediti.
Il turismo produce cultura e viceversa, innescando un meccanismo virtuoso che nella nostra penisola trova anche un ambiente geografico che offre infinite possibilità. L’assessore regionale al Turismo della Liguria, Gianni Berrino ha sottolineato che in Liguria il visitatore può andare in montagna la mattina e trascorrere il pomeriggio in spiaggia.
Ma per rendere questa enorme ricchezza l’attività principale dell’Italia occorre superare ostacoli frapposti proprio da noi italiani: innanzi tutto l’idea che tanto in Italia il turista viene comunque e che non occorra predisporre un’organizzazione adeguata, l’antagonismo tra le diverse regioni che porta spesso a una concorrenza interna dannosa, la concorrenza tra alberghi e B&B, che impedisce la crescita del mercato, la mancanza di sicurezza nelle nostre città, la scarsità di collegamenti aerei e ferroviari tra le zone di interesse turistico, la mancanza di investimenti nella formazione tanto che le scuole alberghiere, anziché scuole di eccellenza, sono considerate di serie B.
Vi sono poi ostacoli esterni come la Bolkestein, la direttiva europea che consegna agli stranieri spiagge, monumenti e mercati rionali e colpisce soprattutto i piccoli imprenditori che hanno investito tutte le loro risorse nella loro azienda, privandoli del loro lavoro.
Un vero e proprio attacco alla piccola impresa che al convegno di Sanremo è stata definita “Follia Bolkestein”.
Sono intervenuti anche Matteo Montebelli del Centro Studi Touring Club Italiano e Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’ENIT.
Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di FDI, Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e Daniela Santanche’ della commissione turismo del Senato, hanno evidenziato che un tempo l’Italia era una superpotenza del turismo, meta ambita da tutti i viaggiatori del mondo che tornavano a soggiornarvi più volte durante l’anno. Attualmente invece il turista viene in Italia, si trattiene per pochi giorni e non torna. Ciò accade perché non basta la bellezza del paesaggio, l’eccellenza del cibo, l’immenso patrimonio artistico per fare del turismo il nostro petrolio, per far tornare il turista occorre innanzitutto rendere l’Italia più facilmente raggiungibile potenziando i voli dai paesi intercontinentali, accogliere chi arriva in stazioni e aeroporti decorosi, consentire a chi ospitiamo di trovare ristoranti aperti a tutte le ore, creare un sistema multimediale che faciliti il soggiorno ai visitatori, garantire la sicurezza delle nostre città, ampliare e rendere ancora più varia l’offerta.
Il complesso coordinamento di queste attività richiede la separazione del Ministero del Turismo dal ministero dell’Agricoltura, attualmente unificati, e la dotazione del Ministero del Turismo di portafoglio che consenta piena autonomia sulle decisioni di spesa.
Marco Bucci, sindaco di Genova e Giovanni Toti, Presidente della Liguria, nei loro interventi, richiamandosi al drammatico crollo del ponte Morandi che ha inferto a Genova e all’Italia intera una ferita profonda, hanno ricordato l’importanza dei collegamenti e la rilevanza della viabilità.
Ha concluso i lavori Giorgia Meloni che ha ricordato che il Marchio Italia è uno dei più potenti del mondo, il motore in grado di creare lavoro e ridare nuove energie all’economia.
Questa è la vera sfida: torneremo a essere una superpotenza del turismo solo se riprenderemo a credere nell’unicita’del nostro marchio. Noi italiani per primi.
La Sovrana Bellezza siamo noi.