“Quella del Parlamento europeo è stata una decisione paradossale. L’Ungheria è uno Stato membro dell’Ue, già vittima di una dominazione sancita a Yalta, con il mondo diviso in blocchi. L’Ungheria capitò in quello sbagliato. Gli artefici della mozione parlamentare a sostegno dell’applicazione dell’articolo 7 del Trattato di Lisbona, cioè della limitazione dei diritti insiti nell’appartenenza all’Unione, i deputati del Pd, sono figli di quella dominazione che negli anni ‘70 difendevano sfacciatamente anche con personalità del calibro di Giorgio Napolitano, che si schierò dalla parte dei carri armati sovietici e contro il desiderio di libertà dei popoli oppressi dalla dittatura comunista.
È incredibile come la sinistra italiana ed europea che è stata complice degli aguzzini di Mosca riesca a trovare oggi il coraggio di censurare il popolo ungherese. Per loro vale il detto che ‘al peggio non c’è mai fine. Continueremo a sostenere le posizioni espresse nel tempo dal governo ungherese, decisamente più umane e popolari di quelle espresse da altri Stati fondatori dell’Ue”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in aula sulla mozione relativa alle sanzioni nei confronti dell’Ungheria adottate dal Parlamento Europeo.