“L’Europa ha una storia molto più grande dell’Unione europea. Culla di civiltà, deve riscoprire il Mediterraneo come baricentro di relazioni, cultura, cooperazione. Questa Unione europea, così spostata verso il nord, non è un grado di rappresentare la cerniera naturale tra il nostro Continente e l’Africa. L’Europa oggi sembra un algoritmo. Per poter davvero avere un ruolo deve invece riversarsi nel Mediterraneo, reinventare – come dice il titolo di questo evento – una politica di dialogo, coesione e integrazione con il continente africano. L’Africa dev’essere protagonista del proprio destino, fino ad ora abbiamo conosciuto tante Nazioni occidentali ed europee che hanno sfruttato i ricchi giacimenti degli Stati africani, così come la manodopera e il debito, sfruttato da speculazioni gigantesche neoliberiste. E’ fondamentale, quindi, capire cosa si vuol fare dell’Africa e cosa l’Africa stessa vuole fare: se crescere, se darsi un’identità e se esiste un progetto per realizzare tutto questo. Di sicuro, ci viene quasi nostalgia del vecchio colonialismo perché quello nuovo, il ‘neocolonialismo’ di matrice neoliberista, prende tutto senza dare nulla in cambio”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli deputato di Fdi intervenendo al dibattito ‘Le sfide del futuro, la cooperazione internazionale, l’integrazione’ durante il Festival del Giornalismo del Mediterraneo a Otranto.