“Non si capisce perché venga messa sotto processo l’Ungheria che gratuitamente presidia i confini a est dell’Europa mentre Bruxelles, su diktat della Germania, per bloccare le frontiere a sud est dell’Europa, paga 5 miliardi alla Turchia e fa schierare l’esercito. Davvero un mistero. Non si capisce perché non vengano messi sotto accusa dal Parlamento europeo quegli Stati che sfruttano senza pietà i ricchi giacimenti delle nazioni africane o ne gestiscono la moneta con ormai note speculazioni applicando sul debito interessi usurai. Finora è sembrato che il collante di queste anomalie fossero l’ipocrisia e il silenzio, ma ora che la sinistra salottiera continentale ha preso invece d’assalto Orban il trucco è smascherato, significa che l’Europa ignora i suoi popoli, risponde solo a un’ideologia neoliberista astratta e distante dai bisogni dei cittadini. È passata da Spinelli e Adenauer a Soros, piegandosi appunto a quei poteri che l’hanno snaturata, trascinandola dalla trincea degli ultimi alla difesa di interessi particolari, concentrando enormi ricchezze nelle mani di pochi e generando un conflitto sociale tra vecchi e nuovi proletari di cui vediamo solo gli albori. Orban rappresenta quell’Europa che vuole salvaguardare la sua identità senza cedere alla mondializzazione e al pensiero unico dominante. Nessuno può processare le idee, dovrebbe essere un precetto delle democrazie liberali”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.