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«Dopo il crollo di Ponte Morandi, che poteva essere evitato se qualcuno avesse fatto bene il suo lavoro, Fratelli d’Italia porta in Parlamento le richieste di Genova e della Liguria e chiede anche la risoluzione del contratto di concessione con Autostrade per l’Italia senza oneri per lo Stato e il risarcimento danni, diretti e indiretti. Non solo: chiediamo che la proprietà delle reti e delle infrastrutture strategiche sia in mano pubblica e in mano italiana e che venga introdotta  una “clausola di salvaguardia dell’interesse nazionale”. Clausola che preveda, tra le altre cose, l’obbligo di rinvestire gli utili che eccedono il 15% dei ricavi nell’ammodernamento dell’infrastruttura e che il gestore abbia sede legale e fiscale in Italia. E’ così che si difendono gli interessi nazionali e un governo autenticamente sovranista non avrebbe dato parere contrario. Ministro Toninelli, avevo dei dubbi sul fatto che il M5S fosse un movimento sovranista: me li avete tolti».

Lo ha detto in Aula alla Camera il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, presentando la risoluzione di FdI dopo le comunicazioni del ministro Toninelli sul crollo di Ponte Morandi.

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