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“PAOLO VIVE. Vive nella nostra memoria, ma soprattutto vive nelle nostre azioni quotidiane. La lotta alla mafia è una cosa seria, che non può fare sconti e non può essere annacquata da atteggiamenti timorosi e dal “politically correct” come è accaduto i giorni scorsi nell’Aula di Montecitorio che ha respinto l’emendamento di Fratelli d’Italia in cui chiedevamo che la commissione d’inchiesta si occupasse anche delle nuove mafie cinese e nigeriana. La lotta alla mafia è una cosa seria e non può ridursi alle celebrazioni, alle commemorazioni del giorno dopo.  Noi vogliamo un’antimafia del giorno prima, che riesca a camminare un passo avanti alla criminalità organizzata sempre troppo veloce nelle sue trasformazioni. Diversamente Paolo Borsellino muore una seconda volta. Diversamente Giovanni Falcone muore una seconda volta! E con loro le tante, troppe, vittime delle mafie.  In memoria sostanziale e non formale di ognuno di loro voglio dire a Lega, M5S e PD che hanno votato contro la nostra proposta forse per paura di apparire scorretti o discriminatori che come diceva Borsellino avere paura è umano e normale, ma ciò che fa la differenza è trovare il coraggio di vincere quella paura”.

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