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“La Commissione presieduta da Fioroni ha portato ufficialmente alla luce molti punti delicati del sequestro Moro, certificandone appieno la dimensione internazionale, dove le brigate rosse furono non il principale ma uno dei molti attori della vicenda. Proprio per questo, sicuramente rilevante è stata la conferma della protezione della quale hanno goduto molti terroristi, primo tra tutti Alessio Casimirri, condannato in contumacia per essere stato parte attiva nel commando di via Fani. Più volte l’Italia ha chiesto la sua estradizione dal Nicaragua, Paese nel quale si è rifugiato da oltre 30 anni, godendo di tutti i diritti di un uomo libero, compreso anche quello di gestire personalmente due ristoranti.

Se è vero che non esistono accordi per la cooperazione giudiziaria tra Italia e Nicaragua, i crimini commessi da Casimirri (oltre all’ergastolo per il caso Moro, è stato condannato per l’uccisione di due poliziotti durante l’assalto di Piazza Nicosia alla sede della D.C e per l’omicidio di due magistrati) non possono essere ignorati e lo Stato italiano deve compiere tutto il possibile per sollecitare e rendere eseguibile l’estradizione, anche seguendo gli usi formali ed informali propri del diritto internazionale.

Molto c’è ancora da definire e da chiarire sul sequestro e sulla morte di Moro. E’ evidente che lo stesso Casimirri può e deve contribuire alla Verità, oltre che a scontare la pena in carcere.

Infine, per lui, come per quanto riguarda gli altri 140 terroristi latitanti nel mondo (tra i quali Manlio Grillo, ex militante di Potere Operaio, condannato con sentenza definitiva a 18 anni per il «rogo di Primavalle», che gestiva con Casimirri il loro ristorante di Managua) non possiamo arrenderci al fatto che possano esistere zone franche dove un assassino riesca a nascondersi e vivere felicemente indisturbato senza mai pagare per i crimini commessi.”

Lo scrive in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di FdI AN nell’anniversario della morte dello statista.

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