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Perché il “rosso Valentino”  è unico  e nessuno riesce a riprodurlo?

E perché un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico compare  in tutti i menù del mondo e viene imitato da tempo immemorabile? Perché si tratta di qualcosa che prima non c’era, che è stato inventato e ha cambiato il mondo.

Negli altri Paesi prevale la trasformazione,  gli italiani inventano. Il genio italiano meraviglia per la semplicità dell’idea che rende impossibile la manipolazione e per la complessità del processo di realizzazione che lascia  molto ampio il margine di errore. Ciò che si cela dietro l’eccellenza del risultato, apparentemente semplice, è una serie infinita di competenze  e abilità acquisite durante secoli di storia e cultura.

L’idea di unire la pasta con il  pomodoro venne  nel 1800 a Ippolito Cavalcanti, cuoco napoletano. Il piatto conquistò il mondo e divenne simbolo dell’Italia. Una ricetta che sembra semplicissima ma  che in realtà richiede competenze non comuni: la scelta del tipo di pasta tra le infinite varietà, la conoscenza delle diverse specie di pomodoro e della dose  di basilico da aggiungere, la capacità di abbinare l’olio di oliva più adatto scegliendo tra le numerosissime qualità e il calcolo preciso dei tempi di cottura della pasta. È sufficiente sbagliare uno solo di questi dettagli e il piatto non riesce. Soltanto i cuochi più esperti si cimentano con gli spaghetti pomodoro e basilico.

Fulvio Pierangelini, famosissimo cuoco Italiano, lo considera il piatto più importante al mondo e per questo è andato a insegnarlo all’università di Parma. Anche nella moda le linee più semplici e essenziali sono il risultato di grande abilità tecnica e di profonda conoscenza delle forme e dei volumi. Ma  la genialità degli stilisti italiani si esprime soprattutto con l’invenzione del colore.

Valentino inventa un rosso così particolare che prende il nome di Rosso Valentino e che rappresenta lo stilista in tutto il mondo.

Una tonalità tra il carminio, il porpora e il cadmio impossibile da riprodurre.

L’idea è quella di esaltare la femminilità, il successo, il romanticismo.

Nel 2007 alla Mostra allestita a Roma all’Ara Pacis per i 45 anni della casa di moda di Valentino un’intera ala del museo ospita gli abiti Rosso Valentino del celebre stilista in un suggestivo contrasto con il bianco del marmo augusteo.

Elsa Schiaparelli nel 1936 inventa il rosa shocking che segna il passaggio da una fase in cui i canoni di stile sono rigidi e severi a una nuova concezione della moda  che attinge all’arte.  Il nuovo colore diventa un successo mondiale al quale  contribuisce il vestito indossato da Marilyn Monroe nel film “ Gli uomini preferiscono le bionde”.

Giorgio Armani negli anni 80 crea il color “Griege” nato dalla fusione cromatica tra il grigio e il beige, un colore nuovo per una figura femminile che si afferma in quel periodo: la donna manager che deve apparire rigorosa e femminile allo stesso tempo.

Il genio italiano consiste quindi in un’idea semplice che nasce dalla bellezza che ci circonda e si realizza attraverso competenze tecniche acquisite durante secoli di tradizioni.

Un’idea di armonia che cambia il gusto e lo stile e diventa modello per tutto il mondo.

La Sovrana Bellezza siamo noi.

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