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Stralci dell’intervista rilasciata a Radio Radicale: Noi i vincitori. A Salvini il compito di formare il governo con chi ci sta.
Renzi vincitore immorale delle elezioni 
Renzi ha perso le elezioni è vero,  ma è anche vero che paradossalmente le ha vinte, perché ha puntato le sue fiches sull’ingovernabilità e ora è l’ago della bilancia. Ha  confezionato la legge elettorale a misura dei perdenti. Noi siamo pronti a tornare alle urne, ma abbiamo ben presente la delicatezza del quadro italiano e la necessità di tentare di mettere in piedi un governo. Il centrodestra ha vinto le elezioni ed è giusto che il mandato sia dato alla coalizione: tutto il centrodestra ha indicato Salvini.
Non è vero che non c’è un vincitore. Siamo tutti vittime di questa anomalia studiata dallo ‘statista’ fiorentino. Il vincitore c’è ed è il centrodestra e ora andrebbe messo nelle condizioni di governare. Visto che non c’è premio di maggioranza l’unica operazione possibile è stabilire delle priorità programmatiche su cui immaginare un supporto dall’esterno da parte di parlamentari di altri gruppi.
 
Appello del Capo dello Stato: unica responsabilità è far governare il centrodestra 
Abbiamo ascoltato in altre epoche strazianti appelli dei Capi di Stato alla responsabilità e probabilmente accadrà di nuovo, in un certo senso lo ha fatto ieri il capo dello Stato Mattarella, ma l’unica responsabilità che ci si deve assumere oggi è quella di varare un governo che realizzi il proprio programma. Questo è quello che dobbiamo all’Italia.
Le ricette del centrodestra, del Pd e del M5s sono completamente diverse. Non serve un altro governo della palude per galleggiare, serve un governo autorevole che decida e che affronti i problemi.
O qualcuno si prende  la responsabilità di dire mi stai “antipatico non ti faccio governare”, oppure ”anche se mi sei antipatico ti lascio governare”, modificando la legge elettorale per reintrodurre il premio di maggioranza che consenta ai cittadini di fare un governo.
Zingaretti
Zingaretti ha perso le elezioni perché non ha una maggioranza e ha perso due volte perché tutto il mondo ha investito su di lui,  persino Pirozzi, candidatura voluta da Zingaretti. Quella di Pirozzi è stata  la seconda candidatura e mai l’unica del centrodestra. Giorgia Meloni aveva messo in campo il mio nome, ma constatata l’impossibiltà di un accordo ampio abbiamo scelto Parsi, nome sul quale la Lega non poteva sottrarsi, così, grazie a FDI, il centrodestra si è ricompattato.
È mancato un soffio per la vittoria. Purtoppo ‘Perdozzi’ l’ha impedita.
Ora, nemmeno
è stato proclamato, nemmeno ha messo in piedi un maggioranza che sulla carta non ha e già il circo mediatico si lancia nelle celebrazioni solenni: il primo governatore del Lazio riconfermato al secondo mandato (così sarebbe stato  capace chiunque), il candidato alle primarie del PD lanciato nell’iper-uranio per la successione al rottamatore.
Con tutti gli aiutini che ha avuto viene il dubbio che venga comodo a qualche potere. Perché era previsto che Zingaretti, che non a caso aveva sperimentato nel Lazio l’accordo con Leu, dovesse vincere e candidarsi a costruire l’era post-renziana.
Infine, rispondendo a un giornalista al termine dell’intervista a Radio Radicale, osserva:   “Leggere i verbali dell’inchiesta su Mafia capitale non si capisce perché non abbia avuto lo stesso trattamento riservato ad Alemanno. Un altro aiutino sospetto…”
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