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“Tutte le istituzioni del territorio, non solo le regioni, meritano più autonomia in modo da diventare maggiormente efficienti nel rapporto con i cittadini. Perché l’obiettivo è questo, non creare un altro centralismo regionale da sovrapporre a quello esistente. Occorre una più razionale distribuzione di competenze e risorse, una ridefinizione di confini e ambiti per tutta la penisola, non solo in Veneto. E la definitiva cessione di poteri, risorse e patrimonio a Roma capitale, seguendo quanto accade in tutte le capitali del mondo. Non va peraltro sottaciuto  che la democrazia è fatta di bilanciamenti: a maggiori poteri delle Regioni e dei Comuni non può non essere associata la vera conquista, la madre di tutte le riforme, l’elezione diretta del capo dello Stato o del governo”. È quanto dichiara il capogruppo di  Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.

 “I referendum – ha aggiunto –  hanno avuto il merito di porre la questione, ma va comunque detto  che hanno votato la metà degli aventi diritto, che tutti i partiti e le associazioni locali hanno fatto propaganda per il Sì, che quindi non è esistito contraddittorio né c’è stato il relativo e adeguato controllo. Non sarebbe corretto non evidenziare questi limiti, compreso il fatto che nei referendum chi vuole votare No si astiene dal partecipare”.

 “La domanda di autonomia non può scivolare sulla strada dell’indipendenza. E’ bene dirlo con chiarezza perché nel corso della campagna i richiami alla Catalogna ci sono stati, eccome, insieme alla richiesta di autogestione delle proprie risorse e di denuncia del residuo fiscale”.

“Infine, – conclude – è bene ricordare che  se da una parte è vero che il Nord dà molto all’Italia, è altrettanto vero che tutti gli italiani hanno dato moltissimo al nord, finanziando  la realizzazione nel nord del 90 per cento delle infrastrutture strategiche esistenti nel Paese, nell’interesse della nazione.”

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