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“Quanto accaduto ieri notte ad una coppia di giovani polacchi in vacanza è di una brutalità allarmante. I due, che si erano appartati in spiaggia durante la notte, sono stati aggrediti da 4 uomini che poi poco dopo hanno sturprato anche un trans.

 Il discorso della sicurezza del nostro litorale resta un problema irrisolto. Non tutti i titolari degli stabilimenti sono disposti a spendere soldi per illuminare le spiagge garantendo una certa illuminazione che evita le “zone d’ombra” ed é altrettanto sotto gli occhi di tutti che l’amministrazione – che é la prima a costituirsi parte civile quando si tratta di immigrati – in Consiglio comunale vota contro quando si tratta di sicurezza del territorio per pura pregiudiziale politica.

Ne abbiamo avuto la prova evidente quanto Gnassi & company fecero bocciare la mozione del consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi, che chiedeva l’installazione di telecamere per la video sorveglianza lungo tutti i 15 km di spiaggia per evitare stupri, atti di vandalismo e furti.

Sottolineiamo, inoltre, che a Rimini deve essere messo a punto il protocollo di messa in sicurezza e di emergenza per chi subisce violenza (in altri comuni denominato “Codice Rosa”), voluto dalla giunta di centrosinistra ma ancora in fase di attuazione. Da tempo ci battiamo come Dipartimento perché questo percorso venga adottato come obbligatorio in tutti i comuni sopra i 30.000 abitanti su tutto il territorio nazionale.

Il protocollo emiliano ha garantito un primo intervento sulle due Vittime, ma su queste prassi resta sempre l’incognita del rapporto con i servizi sociali ed i centri antiviolenza.

Chiediamo infine soluzioni concrete al Governo, che per noi non consistono nella castrazione chimica, come sostiene qualcuno, ma con la CERTEZZA della GIUSTA pena garantita dall’abolizione di tutte quelle norme contenute nei cosiddetti “decreti svuotacarceri”, i quali hanno contribuito a creare un senso di impunità per chi compie questi delitti.

Quello che é avvenuto a Rimini la scorsa notte, oltre ad essere punito con pene esemplari, deve rispondere ad un equo principio di giustizia  che serva da deterrente a chiunque creda di poter compiere ogni tipo di nefandezza e cavarsela con le minime ripercussioni.”

Lo dichiarano in una nota congiunta Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento tutela Vittime di FdI AN, e Beatriz Colombo, Referente del Dipartimento per la provincia di Rimini.

 

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