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“Il 6 marzo in un liceo di Pescara si è si è tenuta una giornata di «formazione» condotta da due psicologhe entrambe referenti per la formazione e i progetti nelle scuole per conto dell’associazione «Arcilesbica nazionale».  La partecipazione degli studenti era subordinata alla liberatoria da parte dei genitori. Ma ci risulta che benché molto  genitori non avessero  firmato, i ragazzi hanno comunque partecipato all’evento.  Molti invece,   pur avendo firmato,  erano del tutto ignari del fatto che il tema della giornata fosse legato alla differenza di genere, visto che il programma parlava di un progetto legato alla lotta al bullismo e al cyber bullismo. Giova ricordare che a circolare n. 1972 del Ministero dell’istruzione afferma, infatti, che «tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né «ideologie gender», né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo. L’educazione sessuale spetta ai genitori, come sancito sia dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, sia dalla Costituzione, sia da numerosi atti normativi e regolamentari.  C’è da parte di una parte della sinistra una volontà di rovistare nella sessualità dei nostri figli. Lasciateli in pace. All’educazione ci pensa la famiglia”.  È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Walter Rizzetto in un question time, primo firmatario il capogruppo Fabio Rampelli, al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli sulla giornata di formazione gender svoltasi a Pescara.

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