“Che ci fosse un’indagine da parte della magistratura contabile sull’architetto ex star Fuksas, lo sapevamo. Ma che il giudizio della Corte dei Conti fosse così devastante per la reputazione del professionista non era noto. In sostanza, Fuksas è stato pagato due volte. Da archistar ad arpagone. Come del resto ho segnalato più volte in tutte le sedi, inascoltato dalla istituzioni ma fortunatamente ascoltato dalla Corte dei Conti”.
È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
Ecco uno stralcio della relazione: ‘L’esorbitante lievitazione dei costi, La Procura, avvalendosi della collaborazione della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze, pari ad oltre 5 milioni di euro, corrispondente al totale degli indebiti pagamenti effettuati nei confronti del progettista ed alle società riferibili allo stesso professionista, per l’espletamento della direzione artistica. La contestazione di danno origina dalla considerazione che il conferimento di tale incarico appare illecito per l’inesistenza di una specifica previsione di legge, oltre che del tutto ingiustificato nel contesto specifico della realizzazione dell’opera pubblica, in quanto l’intero ciclo della progettazione (preliminare, definitiva e, in particolare, esecutiva), è stato eseguito all’esterno dell’ente pubblico, da un soggetto che già possedeva altissime competenze specialistiche ed indubbie capacità di 11 Corte dei conti | Procura Regionale per il Lazio – Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2017 valutazione artistica e che era anche l’ideatore dell’opera, talché l’incarico appare configurarsi come una duplicazione di attività e, dunque, di corrispettivi a carico delle pubbliche finanze. In particolare, sono state affidate all’esterno, con modalità che appaiono illecite, scelte di dettaglio (colori, dimensioni, finiture) che rientrano normalmente tra le competenze dell’autore del progetto esecutivo, il quale – quanto alla contestata personale responsabilità sotto questo specifico profilo del conferimento – in luogo di definire anche questi particolari in sede progettuale, ha rinviato le (proprie) scelte alla (soltanto formalmente) diversa sede della direzione artistica in corso d’opera – vale a dire a sé medesimo – sebbene l’incarico originariamente ricevuto prevedesse la definizione di ogni dettaglio già nel momento della progettazione esecutiva’