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C’è poco da rallegrarsi. La crescita del Pil italiano, 0,9 oggi con un 1,1 su base annua rappresenta l’ennesima sconfessione della politiche di sviluppo dei governi Renzi-Gentiloni. I dati Istat di oggi devono essere appaiati con quelli di ieri della Commissione Ue secondo cui l’Italia nel 2016 è l’ultima in termini di crescita, staccata anche dalla Grecia. Mentre continua ad aumentare la spesa pubblica. Nessun rilancio dell’economia e dell’occupazione. Siamo al de profundis delle politiche di governo di questi anni. Mentre gli altri Paesi dell’Ue stanno uscendo dalla crisi all’Italia l’Europa chiede una manovra aggiuntiva e il governo pare più propenso ad aumentare le accise sulla  benzina che le tasse sulle slot machine.
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