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“Ci auguriamo che il ministro Minniti mantenga gli impegni sul contrasto all’immigrazione clandestina. Una recente circolare inviata alle  prefetture, alle questure, e ai comandi dei Carabinieri, Polizia Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria, dovrebbe segnare l’inizio di un nuovo corso del governo nel contrasto dell’immigrazione clandestina. A causa delle politiche dissennate del governo sono state disattese alcune direttive europee che mirano a rilanciare le espulsioni che si trovano irregolarmente nel territorio dell’Unione Europea.  Tuttavia, il fondo rimpatri è stato sinora progressivamente depauperato proprio per sopportare gli oneri di un’accoglienza indiscriminata”. È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Edmondo Cirielli intervenendo in aula durante il question time al ministro dell’Interno Marco Minniti.

   RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA, NASTRI, PETRENGA, RIZZETTO, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
notizie di stampa riportano che nel mese di dicembre 2016 sarebbe stata diramata una circolare a tutte le questure e prefetture e ai comandi di Arma dei Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria, che dovrebbe segnare l’inizio del nuovo corso – almeno nelle intenzioni – del Governo nel contrasto all’immigrazione clandestina;
la circolare sembra prevedere il coinvolgimento di tutte le forze dell’ordine in piani straordinari di controllo del territorio per conferire nuovo slancio all’attività di individuazione dei cittadini di Paesi terzi che soggiornino in Italia in posizione irregolare, anche attraverso maggiori controlli sugli ambiti lavorativi nei quali viene maggiormente sfruttata la manodopera degli immigrati clandestini;
il potenziamento dell’attività ispettiva e di accertamento sul territorio dovrebbe essere accompagnato da un considerevole aumento del numero dei centri di identificazione ed espulsione, che dagli attuali quattro dovrebbero passare a uno in ciascuna regione;
negli ultimi due anni l’Unione europea ha esortato i propri Stati membri a realizzare un maggior numero di rimpatri dei migranti irregolari dall’Europa e l’Italia – con quindicimila espulsioni in tre anni a fronte di cinquecentomila arrivi – appare gravemente inadempiente;
in questo quadro si inserisce anche l’incapienza del fondo rimpatri, sinora progressivamente depauperato proprio per sopportare gli oneri di quella che appare agli interroganti un’accoglienza indiscriminata –:
quali siano esattamente i termini delle iniziative esposte in premessa e quali i previsti tempi di attuazione e le risorse finanziarie a tal fine stanziate. (3-02732)

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